Settembre: si riparte con gli impegni, mamma mia davvero troppi!!! Ieri pomeriggio sono andata a dipingere la classe di mio figlio Alessio assieme ad un gruppo di genitori (pochi), insieme abbiamo deciso che, dato che la scuola non avrebbe provveduto per mancanza di fondi, una classe pulita e degna era comunque doverosa e avrebbe fatto sicuramente un altro effetto e così via, pennelli e vernice…classe III imbiancata! Per allietare la giornata ho preparato una super schiacciata di fichi…fatela è ottima!!!
Detto questo…mettere nel titolo un :)… mi è costato! Capita a tutti,non è un bel periodo, ma come sempre ci si consola con il fatto che “il tempo sia che si passi bene o male passa ugualmente” come diceva mia nonna! E ora vi lascio la poesia da me più amata di Neruda:
Lentamente muore
Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
(P. Neruda)
Ed ora la ricetta:
SCHIACCIATA CON FICHI ECC….ECC…
farina Manitoba gr. 150
farina Kamut gr. 150
farina 00 gr. 150
lievito di birra fresco gr. 20
acqua tiepida q.b. (circa una tazza)
zucchero di canna 2 cucchiaini + lo spolvero
sale 1/2 cucchiaino
olio Evo 1 cucchiano + per ungere la teglia
fichi verdi nr. 8
uvetta 1/2 bicchiere
poco Rum
semi di anice 1/2 cucchiaino
poca cannella
poco zenzero
Sciogliere il lievito in acqua tiepida con un cucchiaino di zucchero di canna, aggiungere le farine, un altro cucchiaio di zucchero, l’ olio e il sale ed impastare senza premere troppo. Mettere un foglio di carta forno sulla teglia, ungerla e cospargerla di zucchero di canna, mettere l’ impasto ottenuto sistemandolo con le dita unte (senza usare il mattarello!).
Far lievitare in forno spento circa 1 ora.
nel mentre mettere in ammollo l’ uvetta per 10 minuti, scolarla e bagnarla con poco Rum.
Pulire e tagliare i fichi a metà.
Quindi prendere l’ impasto lievitato metterci sopra i fichi, l’ uvetta, cospargere con i semi di anice, lo zucchero di canna, la cannella e lo zenzero.
Infornare a 210° ventilato per circa 15 minuti.
15 Comments
Fimère
4 Settembre 2012 at 15:31toutes ces saveurs me mettent l'eau à la bouche
bonne journée
Anonimo
5 Settembre 2012 at 7:17una poesia davvero molto bella che non conoscevo, coraggio sei una gran donna!!
Lylla
Valentina
5 Settembre 2012 at 10:30grazie 🙂
Dolcemeringa Ombretta
5 Settembre 2012 at 8:14Vale siete stati davvero bravi a dipingere la classe anche se mi viene un po' di rabbia perché e' inconcepibile che dobbiamo farci anche queste cose, l'Italia va sempre al contrario!!!!
Mi addolcisco con la tua schiacciata che sembra davvero buona:)
La poesia e' molto bella anche se malinconica…
Baci
Valentina
5 Settembre 2012 at 10:32sicuramente non sarebbe stata competenza dei genitori…ma anziché lamentarsi abbiamo preferito passare due ore a dipingere una classe che era indecente…per i figli si fa tutto, no??? baci
Tina/Dulcis in fundo
5 Settembre 2012 at 13:43bravi,un bel gesto nei confronti dei vostri figli…la schiacciata e buonissima,una fetta con il caffè sarebbe il massimo:)a presto:)
Lory B.
5 Settembre 2012 at 18:45Sai che non ho mai preparato la schiacciata?!?! Ma voglio provare è decisamente invitante e a me piacciono tantissimo i dolci rustici!!
Per i lavori a scuola, vi capisco…
si fa di tutto pur di rendere felici i bimbi!!!
Un bacione enorme!!!
Arianna
5 Settembre 2012 at 20:44Mamma che buona questa schiacciata!!!!
Yrma
6 Settembre 2012 at 6:35Vale..la poesia di Neruda è tra le mie preferite e….mi piace la vostra iniziativa!!!Compliementi!E' proprio cosi che si ragiona!!Questa schiacciata in perfetto stile settembrino è meravigliosa:-) Complimenti e un bacio!!
Serena
6 Settembre 2012 at 7:56Ah, mia cara Vale, quella poesia è bellissima… e poi i momenti brutti passano, del resto mi sembri comunque molto propositiva, io nei periodi no evito accuratamente mestoli e pennelli e invece tu ti dai un gran daffare!!! Ti abbraccio forte, stai su!
Valentina
7 Settembre 2012 at 11:49già…mai demordere!!! 😉
stefy
6 Settembre 2012 at 19:10I fichi li mangerei in tutte le salse….e la tua versione è strepitosa!
sississima
7 Settembre 2012 at 14:16che delizia questa schiacciata! Buon WE, un abbraccio SILVIA
Anonimo
5 Giugno 2013 at 21:49As you get a lot more snug doing this, attempt to cease utilizing your arms for harmony and pull your palms in, palms jointly in front of your chest, like inside a Significantly East prayer placement.
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