DOLCI

Di una dolce zuppa e di perdono! La ZUPPA INGLESE !!!

 
 
A volte per andare avanti è necessario fare un passo indietro.
In passato mi è costato molto ammetterlo, crederci. Chi mi aveva ferito non si era certo risparmiato e io ho sempre faticato molto a perdonare. Poi lavorando molto su me stessa e imponendomelo quasi come “cura” ci sono riuscita! Gran bella sensazione e, anche se è impossibile dimenticare, ho imparato a  far scivolare il male ricevuto, a non dargli troppo peso una volta digerito, messo di lato, metabolizzato.
Il perdono non cambia certo il passato si sa. Il futuro sì. Portare rancore nuoce alla nostra salute principalmente. Meglio essere un piccolo gioiello in mezzo a tante pietre (così mi son spesso sentita nella mia famiglia) che uniformarsi a quet’ultime.
Così a volte bisogna tornare indietro fare un bel respirone e procedere avanti.
come dice il mio caro Lorenzo
“La vita non aspetta che sia giusto 
e il tuono non aspetterà il silenzio 
L’amore dato non ritorna a posto 
Ma resta in giro 
e rende il cielo immenso”  (Jovanotti)
così sia 🙂
 
È un po’ così anche per questa ricetta che posto oggi. La zuppa inglese è un dolce vintage,  molto anni ’80.
Erano anni che non la preparavo! Da bambina era uno dei pochi dessert fatti da mia mamma, di solito per qualche occasione ….e ne ero golosissima! Ho optato per la sua ricetta, con qualche piccola modifica, i bambini ne sono rimasti entusiasti !!! Anche se, proprio non si spiegano, perché quando siamo andati a Londra non l’ abbiamo mai mangiata! La regina poteva anche offrircela! No?… 😀
Buona giornata 😉
 
Zuppa Inglese di mamma
 
Crema al cioccolato
400 ml latte intero
50 ml panna fresca
2 tuorli
100 g. zucchero
70 g. cioccolato fondente (70%)
20 g. cacao amaro
30 g. maizena
40 g. burro
 
Crema alla vaniglia
300 ml latte intero
100 ml panna fresca
1 tuorlo grande
60 + 20 g. zucchero
1/2 bacca di vaniglia (semini)
40 g. maizena
 
savoiardi
 
per la bagna
liquore misto per dolci 
acqua
 
zucchero a velo
 
Per la crema al cioccolato: mescolare i tuorli con zucchero, amido cacao amalgamando bene.
Portare a bollore latte e panna e versarlo dolcemente sul composto di tuorli.
Rimettere sul fuoco e portare a bollore, facendo addensare. Spegnere, togliere dal fuoco e aggiungere cioccolato a pezzi e burro.
Coprire per far raffreddare affinché non si formi la crosticina esterna.
Per la crema alla vaniglia: iniziare montando la panna e aggiungendovi 20 g. di zucchero; in un tegamino (meglio di alluminio)  mescolare i tuorli con zucchero (60 g.) , amido e vaniglia amalgamando. Versarvi sopra il latte mescolando bene e mettere sul fuoco portando a densità.
Coprire per far raffreddare affinché non si formi la crosticina esterna. Una volta raffreddata incorporare la panna precedentemente montata.
Prendete quindi una zuppiera da dessert, bagnare i savoiardi (se non li avete fatti voi comprate quelli migliori, ottimi quelli sardi,  il risultato finale ne godrà) con la bagna ottenuta e procedere a strati con crema al cioccolato e crema alla vaniglia, terminare con una sbriciolata di savoiardi e una spolverata di zucchero a velo.
Mettere in frigorifero a riposare (meglio per una notte!) prima di consumare.
P.S. acquistando savoiardi Gluten Free è un dessert ottimo anche per celiaci !!!
 
 
 
 
 
 
 
DOLCI

IL LATTE ALLA PORTOGHESE DEI RICORDI…

 
 
Quanto cambiano i gusti negli anni……
Da piccola (come molti bambini) ero golosa di dolci al cioccolato e odiavo verdure (che adesso sono alla base della mia alimentazione!) e la carne ! (pensate a che “onta” in quanto figlia di un macellaio!!! :-D).
Mi ricordo la mia infanzia nei campi, in mezzo agli animali…… la mia famiglia ha origini semplici, contadine.
Mi ricordo la merenda con cose semplici, i pomeriggi in estate in cui stavo dai nonni a schiacciare i pinoli con un sasso e mi “imbrattavo” viso e dita con il nero del loro guscio….. mi ricordo la tavola di legno attaccata fra due alberi, l’ altalena costruita da mio nonno Giorgio, che andava in alto fino al cielo.
Mi ricordo i pomeriggi caldi, le corse con il cane, gli schiamazzi con gli amici….la doccia serale col “bruschino” per togliere la terra ovunque.
E mi ricordo la vicina di casa dei miei nonni, l’ Elia. Una signora anziana simpatica che cammninava sempre scalza anche fuori  nell’ aia (sulla ghiaia poi!!!!!), che aveva i nipoti che giocavano con me e che aveva sempre qualche idea per la merenda! I ghiaccioli fatti da lei ai frutti di bosco, la pasta fritta e il suo mitico “latte alla portoghese” ! Già, mitico perché tutti ne parlavano.
Io no. Io non sapevo come fare a non essere scortese ma non volevo mai mangiarlo.
Perché che era ottimo lo dicevano tutti, tranne me……io proprio non ne volevo sapere.
E chissà quante porzioni ho dato di nascosto al cane (poverino!) pur di essere “entusiasta” per quella merenda proprio come gli altri bambini!!!!

Quindi capitolo chiuso. Il Latte alla Portoghese non faceva per me.
Poi la svolta, una decina di anni fa per Pasqua.
Pranzo a casa dei miei suoceri – “La Vera ci ha mandato questo Latte alla Portoghese! Lo mangiamo tutti insieme?” ma sì dai, riproviamo ad assaggiarlo.
Un tuffo nel passato, il sapore identico…….mi pareva di avere anche le ginocchia sbucciate e di esser sporca di terra 🙂
Ma davvero  era così buono??????
E così  – VOGLIO SUBITO LA RICETTA! –

 
 
Latte alla Portoghese
 
latte intero fresco 1 l
uova fresche 10
zucchero g. 230 + 5 cucchiai per caramellare
1/2 bacca di vaniglia
 
Mettere a bollire il latte insieme allo zucchero e i semini di 1/2 bacca di vaniglia, lasciare bollire dolcemente un paio di minuti, spengere e lasciar raffreddare.
In una ciotola sbattere con la frusta le uova.
In un capiente stampo da budino antiaderente  mettere 3 cucchiai abbondanti di zucchero e far caramellare dolcemente sul fuoco avendo cura che il caramello passi anche sui lati dello stampo, attenzione scotta!
Una volta raffreddato il latte togliere il velo che si è formato, aggiungere le uova e mescolare molto bene, meglio con la frusta.
Accendere il forno a 180°.
Mettere il composto nello stampo e cuocere nel forno caldo a bagnomaria  (l’ acqua deve toccare lo stampo!) per circa un’ora.
Se dovesse colorarsi troppo prima del tempo coprire con un foglio di alluminio.
Attendere che si sia raffreddato prima di sformarlo, è delicato e rischia di rompersi!
 
 

 

SECONDI PIATTI

CONIGLIO ARROSTO BRASATO ALL’ ARANCIA

 
Finalmente è arrivato il venerdì !
Ho beccato l’ influenza, sono rientrata da due giorni in ufficio e già sono stanchissima, maledetti postumi.
L’ ultimo giorno di convalescenza a casa l’ho trascorso cucinando, che per me è terapia pura.
E la mia famiglia non disprezza, anzi.
L’ attenzione a ciò che mangio e che mangiano le persone a me care per me è essenziale.
Mi perdo nella preparazione delle pietanze, cerco di conciliare gusti di grandi e piccini, sperimento ma sempre con attenzione alla qualità, ai grassi ed alle calorie.
Già perché ricordiamoci sempre che Noi Siamo Ciò che Mangiamo!
Quindi credo convenga sempre avere riguardo in ciò che buttiamo dentro il nostro stomaco, preferire prodotti genuini, preferibilmente a km 0, avere un’ alimentazione bilanciata con molta verdura e frutta, variare il più possibile, evitare le grandi abbuffate, fare una sana attività fisica (niente scuse di tempo o soldi…… è sufficiente una bella camminata svelta di 20 min. all’ aria aperta!) e sorridere evitando livori.
Detto questo (lo so che non è sempre così facile!) vi lascio questa ricetta che mi è davvero piaciuta moltissimo, un arrosto di coniglio con un sapore bilanciato e appetitoso, apprezzato moltissimo anche dai “piccoli critici” di casa mia! ;-), vi assicuro che è la classica ricetta da far svenire anche la più critica suocera :-)))
 Vi abbraccio, buon fine settimana !
 
 
 
Coniglio Arrosto Brasato all’ Arancia
un secondo di carne delicato e che vi farà fare un figurone!
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Ingredients
  1. 1 coniglio (meglio del contadino!!!) a pezzi
  2. aglio 2 spicchi
  3. cipolla dorata 1 grande
  4. 1 arancia BIO
  5. 1/2 bicchiere vino bianco
  6. olio extravergine di oliva
  7. Olive verdi denocciolate (io casalinghe sott'olio)
Aromi
  1. rosmarino 2 rametti
  2. cumino
  3. coriandolo
  4. cannella
  5. erba cipollina
  6. 1 punta di peperoncino
  7. sale, pepe
Instructions
  1. Pulire e preparare il coniglio. Mettere i pezzi di coniglio a rosolare in padella con un giro di olio, sale grosso, una macinata di pepe,una punta di peperoncino, cumino e coriandolo (io ne ho messo un cucchiaino totale scarso) e una punta di cannella, aggiungere un rametto di rosmarino e rosolare senza coperchio per 10 minuti girando spesso affinché i pezzi risultino ben dorati, aggiungere il vino bianco e far sfumare a fuoco vivace.
  2. Tagliare a spicchi una grossa cipolla dorata e affettare gli spicchi di aglio. Spremere il succo di arancia.
  3. Togliere il coniglio e mettere nella padella la cipolla e l' aglio,l' erba cipollina secca, aggiungere il succo di arancia e abbassare la fiamma.
  4. Far ritirare poco e rimettere i pezzi di coniglio, cuocere coperto per 20 minuti (io un po' di più perché essendo un coniglio del contadino la carne era dura), rigirando spesso.
  5. Trasferire quindi il coniglio (senza la cipolla e il fondo della padella!) in una pirofila da forno, infornare a forno caldo a 150°, aggiungere un giro di olio, un altro rametto di rosmarino le olive e cuocere ulteriori 20 minuti.
  6. Preparare la salsa con il fondo della padella, aggiungere poca acqua e aggiustare il sale finché non risulti una glassa (non troppo densa però!).
  7. Quindi distribuirla sul coniglio e proseguire la cottura in forno per qualche minuto.
Adapted from Il Peperoncino Verde
Adapted from Il Peperoncino Verde
Il peperoncino verde https://www.ilpeperoncinoverde.it/
 
 
 
 

 

DOLCI

MATCHA BROWNIES CON CIOCCOLATO BIANCO E MANDORLE

Bonjour à tout le monde.
Non c’è niente da fare ……. ultimamente (che sia l’età che avanza???…… ma mi pare di essere ancora “giovine”…!) sono polemica.
Forse un eccesso di misoginia….. forse!
Vi  riporto un pensiero che ho scritto su FB in questi giorni e che – quotidianamente – mi sembra attuale purtroppo !
Lo devo dire. Ancora.
Non sopporto “gli sdraiati” (sì, spunto preso da M. Serra…ma più in generale!).
Non sopporto chi “non fa”, chi fa polemica, chi invidia gli altri senza darsi da fare per essere migliore.
Non sopporto SOPRATTUTTO la parte femminile della categoria!….Già proprio “le donne”.
Le donne che “non” fanno sono ingiustificabili!
Quelle che non son capaci di dare se stesse per chi amano.
Quelle che non sanno fare NIENTE , che hanno la colf che lucida casa mentre vanno in palestra o dall’ estetista a farsi lo smalto (ma in realtà narrano di averla solo perché non hanno tempo…..e magari non possono neanche permettersela!…), quelle che non “sanno” far da mangiare (e poi rompono a chi lo fa con passione ….“ma come fai? …ma dove lo trovi il tempo”???), quelle che NON lavorano ma si lamentano ad accompagnare i figli agli impegni sportivi e di vita sociale.
Quelle che trovano tempo solo per mettersi in mostra, “selfarsi” col bicchiere in mano, con sorrisi di plastica e improbabili amiche.
Quelle che non sanno togliersi il piatto davanti ad una cena, dare una mano quando occorre, quelle che si sporcano le mani a metter benzina all’ automatico, che non sanno imboccare l’ autostrada senza un uomo al volante, che vanno a teatro (dove si trova?… o_O ) solo se c’è Belèn.
Quelle che si lamentano dei mariti/compagni che non le aiutano con i lavori domestici quando passano i pomeriggi a conversare davanti ai cancelli delle scuole e che non coltivano alcun interesse, che culturalmente possono parlare solo di gossip e saldi.
Le “sdraiate” nella loro sterile condizione e che invidiano chi riesce a riempire le giornate con 1000 impegni e che -mentre loro polemizzano- manda avanti il mondo, perché SVEGLIATEVI, son le donne che mandano avanti il mondo da sempre……o almeno lo erano. E lo facevano con sorriso e cuore.
(OVVIA ORA L’ HO DETTO )

Ora torno buona, tollerante…. si sa che il tempo grigio influisce sull’ umore, io non ho mai fatto mistero di quanto mi giovi il sole! In assenza di esso mi faccio un po’ forza nutrendo il mio “sweet tooth” e quindi una ricetta (presa a spunto da Jamie Olivier) che in casa hanno davvero molto apprezzato e poi…..il tè matcha con quel suo colorino verde! Provate questi brownies….una vera coccola 😉
MATCHA BROWNIES CON CIOCCOLATO BIANCO E MANDORLE

Cioccolato bianco g. 220
burro (di ottima qualità) g. 80
zucchero g. 160
rum 1 cucchiaino
farina g. 90
tè matcha 3 cucchiai
uova 2
acqua 2 cucchiai
bicarbonato 1 punta
mandorle tostate a listarelle
Sciogliere dolcemente il cioccolato assieme al burro e rum.
Aggiungere lo zucchero, quindi le uova, l’acqua e quindi tutti gli ingredienti secchi.
Mescolare bene delicatamente, infine aggiungere le mandorle tostate.
Preriscaldate il forno a 200°C. Foderate una teglia quadrata 20x20cm con carta forno e mettere l’ impasto.
Cuocere nella parte intermedia del forno (ventilato) per 5 min, quindi coprire con alluminio e continuare per 18 minuti.
La parte centrale dovrà risultare molle, va bene così.
Una volta raffreddati, tagliare a rettangoli.
Ecco e con questo post partecipo al Giveway di Vaty: Food & Travel nella categoria TRAVEL, e il blog di Vaty merita davvero!!!


SECONDI PIATTI

Filetto di persico con zafferano, pinoli e sale nero di Cipro

BUON 2015 !!!
Che sia davvero un anno positivo per tutti (o quasi).
Eccomi sono tornata, reduce dalle feste…..in cui sono stata immersa da inviti e, un po’ come tutti, mi son tuffata nel cibo e nelle preparazioni….
A Natale, sono rimasta davvero molto contenta di me, ho proposto un signor menù ….. (e a volte fa bene “autoregalarsi” complimenti 🙂 )
Insomma il nuovo anno non poteva che iniziare con la mia stessa passione.
Cucinare.
L’ arte più bella e completa.
Oltre ai cinque sensi, stimola una dote nascosta del nostro essere, vale a dire il desiderio di condividere la parte migliore di noi (P. Coelho)
Ed è anche la mia terapia preferita! 😉
Però bisogna ridimensionarsi con le calorie, specialmente dopo le feste, quindi ricettina leggera e saporita.
Filetto di persico con zafferano, pinoli e sale nero di Cipro

un filetto di Persico
maizena
una tazza di brodo vegetale
1 bustina di zafferano
pinoli 
qualche pomodorino pachino
pepe macinato
erba cipollina
sale nero di Cipro
olio EVO
Lavare il filetto e tagliarlo in 3 o 4 pezzi a seconda della grandezza e passare i pezzi ottenuti nella maizena.
Preparare o scaldare il brodo e sciogliervi dentro lo zafferano.
A parte tostare una manciata di pinoli.
Scaldare l’ olio in padella con sale ed erba cipollina, aggiungere i filetti i pesce, rosolarli a fuoco dolce e quindi aggiungere i pomodorini, il brodo con lo zafferano e alzare la fiamma , girandoli delicatamente per non spezzarli.
Unire quindi i pinoli, aggiungere una spolverata di pepe macinato e una macinata di sale nero di Cipro.
DOLCI

Panettone glassato con lievito madre



Quest’anno ho deciso.
Quest’ anno panettone “home made”!!!
Ora mi direte “e meno male che non hai mai tempo!?!?…”
Si, la preparazione è lunga……… ma ho trovato la ricetta della mitica Paoletta !!!
Una garanzia!… Ho rivisitato la ricetta e adattato un po’ il procedimento…….ma sono fiera del risultato che è stato sorprendente 😀
Così, non so se potrò riscrivere su queste pagine prima di Natale, ma vi lascio questa ricetta perfetta (anche se non semplice) e che vi farà fare un figurone!!!

 

Tanti auguri di Buon Natale, che sia pieno di luci e serenità per tutti !!!

 

 

 
 
Panettone glassato con lievito madre (dose per due panettoni bassi da 750 g. !)
il Natale è più bello con un panettone fatto in casa!
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Ingredients
  1. Ingredienti I impasto (mattino inizio ore 9,30)
  2. lievito madre g. 150
  3. (rinfrescato almeno per 3 volte con la stessa farina con cui si impasterà!)
  4. farina forte (Molino Rossetto W330) g. 350
  5. zucchero semolato g. 90
  6. burro danese t.a. g. 90
  7. 4 tuorli medio/grandi
  8. acqua tiepida (cmq sotto i 30°) g. 190
  9. lievito di birra fresco g. 7
  10. Ingredienti II impasto (pomeriggio ore 13,30)
  11. tutto il precedente impasto
  12. farina forte (Molino Rossetto W330) g. 110
  13. zucchero semolato g. 90
  14. burro danese t.a. g. 60
  15. 4 tuorli medio/grandi
  16. acqua (presa dall' ammollo dell' uvetta) g. 25
  17. miele di acacia 1 cucchiaio colmo
  18. uvetta strizzata
  19. sale g. 5
Instructions
  1. Partiamo con il primo impasto! (Calma e sangue freddo 😉 )
  2. Nell' impastatrice (necessaria!!!) montare il gancio a foglia.
  3. Sciogliere il Lm nell' acqua aggiungendo un cucchiaio di zucchero ed avviare a velocità bassa la macchina, quindi procedere unendo 1/3 della farina assieme al lievito di birra scriciolato, l' impasto deve iniziare ad incordarsi.
  4. Mescoliare la restante farina con lo zucchero.
  5. Ribaltare l' impasto aggiungendo il primo tuorlo e un' altra parte di farina/zucchero e partendo da vel. minima aumentare ad 1 in modo che si attacchi alla foglia.
  6. Aggiungere altri due tuorli e la restante farina e zucchero sempre con la stessa modalità.
  7. E' importante sempre partire dalla velocità minima e non andare mai a velocità oltre 1,5 !.
  8. Infine aggiungere l' ultimo tuorlo e il burro a fiocchi.
  9. A questo punto smontare il gancio a foglia e inserire il gancio.
  10. Ribaltare l' impasto e procedere come sopra.
  11. Deve apparire un impasto incordato, piuttosto liscio e lucido.
  12. Mettere a lievitare in un recipiente capiente di acciaio coperto da un panno inumidito, io ho fatto lievitare in forno leggermente intiepidito.
  13. Attendere circa 3 ore.
  14. Sciacquare g. 130 di uvetta e lasciarla in ammollo in acqua e un cucchiaino di rum o liquore che preferite.
  15. A parte preparare gli aromi da aggiungere poi all' impasto.
  16. Sciogliere dolcemente 20 g. di burro, aggiungere la scorza grattugiata di 2 arance piccole e la scorza di 1/2 limone, i semi di 1/2 bacca di vaniglia, infine aggiungere piccoli pezzi di cedro candito (io non ho aggiunto altri canditi perché non li amiamo molto!).
  17. Secondo impasto (nel primo pomeriggio)
  18. L' impasto precedente dovrà essere triplicato di volume.
  19. Rimetterlo a velocità minima nell' impastatrice con il gancio per l' incordatura.
  20. Inserire l' acqua e partire da velocità minima ad 1,5. Ribaltare l' impasto.
  21. Mescolare la farina e lo zucchero, quindi metterne una parte insieme al primo tuorlo e procedere come sempre, far sempre riprendere elasticità prima di nuove aggiunte!
  22. Aggiungere pian piano gli altri tuorli e zucchero e farina.
  23. Alla fine l' uvetta assieme al burro aromatizzato.
  24. Ribaltare l' impasto e di nuovo inserire il miele e poi il burro a fiocchi insieme al sale.
  25. Deve apparire un impasto ben incordato ma piuttosto morbido
  26. (Importante partire sempre da velocità minima e ribaltare la massa ad ogni inserimento !).
  27. A questo punto dividere a metà l' impasto con le mani bene unte di burro e metterlo nei relativi stampi tondi da panettone (io ho usato dei monouso a cui ho tagliato una circonferenza di altezza di 4 cm circa in quanto non ho preparato i panettoni classici molto alti!).
  28. Lasciare lievitare coperti da un panno inumidito finché triplicheranno il volume (io fino alle 20 della sera).
  29. Nel frattempo preparare la glassa: albumi g. 90, farina di mandorle g. 80, zucchero di canna g. 150, fecola di patate g. 20, 1 cucchiaino di liquore (rum). Mescolare molto bene in modo da amalgamare il tutto.
  30. Siamo quasi pronti per la cottura!!! Una volta lievitati, coprirli delicatamente con la glassa (o facendola colare dolcemente o con l' aiuto di un sac à poche) quindi metter sopra un po' di mandorle con la pelle e un' abbondante spolverata di granella di zucchero.
  31. Cuocere a metà altezza, nel forno caldo a 180° ventilato per 35/40 minuti.
  32. N.b. fare intiepidire (altrimenti si spezzeranno!!!) i panettoni, quindi infilzarli con dei ferri (o stecchi) da spiedo e lasciarli raffreddare capovolti almeno 10 ore!!!... (io li ho tenuti sospesi fra le sedie 😉 )
  33. Quindi conservarli in sacchi di plastica per alimenti. Aspettare almeno 5 gg. per affettarli tenete in considerazione che vanno avanti benissimo fino a 20 gg. dalla preparazione (se ci arrivano!!!!!!).
  34. Buon Natale e tanti soffici auguri !!!
Adapted from Il Peperoncino Verde
Adapted from Il Peperoncino Verde
Il peperoncino verde https://www.ilpeperoncinoverde.it/
ecco, con questo post partecipo al contest della mitica Stefania , l ‘ araba più italiana che ci sia che leggo sempre molto volentieri 😉 !!!
 
 
 
 
 
 
 
SECONDI PIATTI

Trippa alla fiorentina !!!


Un grandissimo buongiorno!……
Vi avevo anticipato quanto io sia con il tempo contato (come molti direi!) e a risentirne sono senza dubbio queste pagine!
Sono stata impegnatissima in compleanni ed eventi vari ed ho cucinato una serie infinita di torte di ogni genere

E poi mi sono cimentata in varie preparazioni non troppo dietetiche, ma che fanno parte della cultura toscana ed in particolar modo fiorentina ….e così mi va di condividere questa ricetta antica di tradizione, un piatto povero ma molto gustoso: la trippa alla fiorentina!!! 

Trippa alla fiorentina
trippa lessata gr. 500 (compratela dal macellaio di fiducia!)
1/2 cipolla rossa 
2 carote 
1 costa di sedano
1 mazzetto di prezzemolo
qualche foglia di basilico
un rametto di maggiorana
1 punta di peperoncino
vino bianco 1/2 bicchiere
qualche cucchiaio di passata di pomodoro
sale
pepe
olio EVO
1 noce di burro
parmigiano grattugiato
Sciacquare bene sotto l’ acqua corrente la trippa lessata dal macellaio.
Preparare un trito con tutti gli odori, farli rosolare in un tegame capiente assieme a una noce di burro, sale grosso e poco olio EVO, aggiungere la trippa tagliata molto sottile, sfumare con del vino bianco, mescolare bene, quindi aggiungere la passata di pomodoro e un po’ di acqua.
Far cuocere lentamente a fuoco dolce e semicoperta per quasi un ora.
A fine cottura aggiustare sale e pepe, spegnere e aggiungere un giro di olio e del parmigiano grattugiato.
Da servire assolutamente con del buon pane fresco.

ANTIPASTI

CROSTATA SALATA VEGETARIANA DI CAVOLFIORE E SPEZIE

RIECCOMI.
Comprendetemi, qua la cosa si fa dura! Iniziata la scuola per entrambi i figli! E pure il piccolo è entrato ufficialmente nel mondo dei grandi ed ha iniziato la prima elementare!
Poi il nuoto, il teatro….
E il mio lavoro….
E i vari impegni familiari….
E gli amici…..
E le “beghe” da risolvere…..
Eccheppalle!!!!! (ops! Lo so , non sta bene……scusate il francesismo 🙂 )
Comunque sono passata al volo per darvi questa ricetta easy, light, gustosa ed economica….pure veloce.
Non avete scuse per non farla!
Vi abbraccio! ….. e …. a presto???…. 🙂
CROSTATA SALATA DI CAVOLFIORE E SPEZIE

per la brisé

farina 0 gr. 200
1/2 cucchiaino di sale
1/2 cucchiaino di curcuma
una macinata di pepe
olio di mais gr. 60
acqua calda q.b.

per il ripieno

1 cavolfiore piccolo lessato
1 scalogno
1/2 cucchiaino di paprika dolce
1/2 cucchiaino di coriandolo
1/2 cucchiaino di masala (spezie indiane)
2 cucchiai di parmigiano reggiano
1 uovo grande
sale, pepe
olio EVO
pangrattato


Preparare la brisé impastandola velocemente e aggiungendo acqua calda affinché l’ impasto risulti ben lavorabile.
Saltare il cavolfiore lessato con lo scalogno, sale  e pochissimo olio. Metterlo in una ciotola, schiacciarlo, aggiungere tutti gli altri ingredienti tranne il pangrattato, amalgamando bene .
Stendere la brisé mettere il ripieno di cavolfiore, coprire con del pangrattato, versarvi sopra un giro di olio EVO e una spolverata di pepe, quindi coprire con le classiche strisce da crostata.
Infornare a metà altezza a forno caldo e ventilato a 180° per 25/30 minuti circa.





SECONDI PIATTI

CACCIUCCO ……della Vale ! ;-)

 
 
Adoro questo piatto da sempre.
Tipico di Livorno, città per cui simpatizzo moltissimo.
Perfetto per una puntata di Chef Rubio (anche se la mia versione non è molto “unta”, tendo sempre ad alleggerire).
Essendo una preparazione molto lunga devo ammettere di non farlo spesso, l’ultima volta lo avevo preparato per una cena fra colleghi  che non stavano nella pelle di fare una “cacciuccata” ed io, con i postumi di una simpatica colica renale, a lavorare un giorno intero per accontentarli……..ma venne buonissimo !!! 😉
E, mi raccomando, va mangiato con la forchetta! Che non vi venga la tentazione “antilivornesedoc” di usare il cucchiaio!!! 😉
Beh in questi giorni abbiam fatto la cacciuccata in famiglia e quindi l’ ho preparato con altrettanto cuore, che quello si sa essere l’ ingrediente fondamentale.
Quindi seguendo questa ricetta, se volete cimentarvi, vi verrà un piatto ottimo….garantito! Dovete solo armarvi di pazienza….e di un po’ di tempo a disposizione che è un piccolo lusso.
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Cacciucco
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Ingredients
  1. (per 6/8 pp.)
  2. (p.s. la varietà e quantità del pesce è indicativa
  3. molto dipende dal fresco migliore che si riesce a trovare, possibilmente locale!)
  4. 1 gallinella di mare eviscerata
  5. 1 polpo grande
  6. 4/5 calamari grandi
  7. un po' di totani
  8. 5/6 canocchie
  9. 10 gamberoni
  10. 10 scampi
  11. 1 pezzo di rana pescatrice
  12. 2 fette di smeriglio
  13. 2 sacchetti di vongole veraci
  14. 1 sacchetto di cozze
  15. prezzemolo
  16. aglio
  17. 1/20 cipolla di Tropea
  18. 1 carota grande
  19. 1 costa di sedano
  20. basilico
  21. qualche pomodorino
  22. 1 patata
  23. passata di pomodoro (io questa volta ho usato i pomodori freschi)
  24. peperoncino
  25. vino bianco
  26. olio EVO
  27. sale, pepe
  28. pane abbrustolito per servire
Instructions
  1. Solitamente è una preparazione per la domenica, quindi io inizio il sabato pomeriggio pulendo il pesce e preparando il brodo.
  2. Preparare il brodo con la gallinella. Tagliare grossolanamente la cipolla, la carota, il sedano, un ciuffo di prezzemolo, un po' di basilico, dei pomodorini, 1 patata sbucciata divisa a metà, una punta di peperoncino, la gallinella, acqua (circa 1 l e mezzo, sale e pepe.
  3. Lasciar cuocere a fiamma dolce per circa un' ora. Quindi far raffreddare.
  4. Nel frattempo pulire tutto il pesce da riporre in frigorifero pronto per la mattina successiva.
  5. Far aprire cozze e vongole (di quest' ultime filtrarne l' acqua e tenerla a parte).Di una metà di cozze e vongole eliminarne il guscio.
  6. Quindi togliere la gallinella dal brodo e ripulirla, prelevarne la polpa. Quindi frullarla insieme alle verdure e aggiungerci l' acqua filtrata delle vongole.Tenere da parte.
  7. La mattina del giorno successivo preparare un trito di prezzomolo, aglio e peperoncino.
  8. Mettere in tegame molto capiente e far imbiondire il battutino con olio EVO, quindi aggiungere il brodo e il polpo tagliato a pezzi,coprire e una volta raggiunto il bollore aggiungere del vino bianco da far evaporare scoperto a fiamma vivace.
  9. Aggiungere i calamari, la passata di pomodoro e continuare a far cuocere coperto, dopo 20 minuti aggiungere i totani.
  10. Far cuocere a fuoco dolce per 40 minuti. Aggiungere quindi la rana pescatrice a pezzi e dopo 10 minuti lo smeriglio a pezzi.
  11. Infine i gamberoni e gli scampi (avendo cura di averli privati del "filo) e gli ultimi minuti le cozze e le vongole.
  12. Agggiustare sale e pepe e irrorare con del buon olio EVO.
  13. Servire caldo con delle fette di pane toscano abbrustolito (alcuni lo preferiscono "inagliato" - io evito).
  14. Avete finito il vostro lavoro, ma ne sarete ripagati ampiamente!!!
Adapted from Il Peperoncino Verde
Adapted from Il Peperoncino Verde
Il peperoncino verde https://www.ilpeperoncinoverde.it/
 
 
 
 
 

 

ANTIPASTI/ SECONDI PIATTI

INSALATONA AVOCADO, SCAMPI, GAMBERETTI ROSA E SALSA DI SOIA

 
Agosto sta finendo………. come sono trascorse le vacanze??? Siete sempre a giro?
Io sono rientrata da due giorni e devo dire che, nonostante l’ insolita estate, sono stata davvero bene.
A giugno a Londra, a luglio qualche giorno in campagna, ad agosto qualche giorno in barca per le Cinque Terre e pure in montagna.
Tutto all’ insegna di relax, amici, allegria e…i bimbi entusiasti.
Bene così direi……… adesso si riparte e sono già pronta per “riorganizzarmi” con impegni, routine, scuola, nuoto, teatro ecc…………. ce la posso fare!!!!!!!!!! o_O
 
Ti è mai
successo di sentirti altrove 
I piedi fermi a terra e l’anima leggera andare 
Andare via lontano e oltre dove immaginare 
Non ha più limiti hai un nuovo mondo da
inventare 
Sei così altrove che non riesci neanche più a
tornare 
Ma non ti importa perché è troppo bello da
restare 
Nei luoghi e il tempo in cui hai trovato ali,
sogni e cuore 
A me è successo e ora so viaggiare 
(Negramaro)
 
Ecco, adesso veniamo alla ricetta di questa insalata, che adoro! 
Gustosa, salutare, colorata, estiva……..e che “sfama” !!! Insomma vi ho convinto a provarla? ……….Un mare di abbracci gente 🙂
 
INSALATONA  AVOCADO, SCAMPI, GAMBERETTI ROSA E SALSA DI SOIA
(per 2/3 pp.)
 
1/2 avocado grande non troppo maturo
insalata mista di stagione
(io valeriana, rucola radicchio, lattuga)
200 gr. gamberetti rosa sgusciati
6 scampi grandi
1 costa di sedano bianco
semi di sesamo
salsa di soia 
olio EVO
sale, pepe
 
Fare a dadini l’ avocado (è un frutto che può essere un ottimo sostituto dell’ olio vista la sua componente grassa, per cui essere parsimoniosi poi con il condimento!).
Pulire gamberetti e scampi, questi ultimi privarli della testa, aprirli con le forbici per eliminare il filamento nero, quindi lessarli per 2/3 minuti in acqua salata bollente con un cucchiaino di aceto bianco.
Lavare e asciugare l’ insalata, unire l’ avocado, i gamberetti, il sedano tagliato a tocchetti, i semi di sesamo e condire con salsa di soia, olio EVO e una spolverata di pepe macinato.
Eventualmente aggiustare il sale.
Buon appetito!
 
 

 

DOLCI

Marmellata di pere, cannella e zenzero ……..e campagna!

Lunigiana. Amici. Coccole. Relax.
Ecco di cosa voglio parlare.
Il WE passato siamo stati in Lunigiana in compagnia di amici, potrei anche dire fratelli.
Io, Marco e i pargoli e loro con i loro due pargoli……oltre ad altri familiari loro che si sono intervallati e ….. risate, tranquillità ….. allegria.
Anche il tempo ci ha voluto bene, ci ha concesso una tregua in questa estate uggiosa e monsonica.
La campagna ha su di me (la mia famiglia ha origini contadine…e ne vado fiera :-D) un effetto di abbraccio familiare, è sempre rigenerante…… anche se odio ragni e zanzare 😀 😀 :-D, passo sempre volentieri il tempo fra i campi, le vigne e gli alberi da frutto.
Adiacente alla casa dove eravamo c’ era un campo con dei bellissimi alberi  di pere, uno in particolare era carico di buonissime pere coscia e la signora proprietaria ci ha invitati a raccoglierne che tanto ne aveva in abbondanza e non avrebbe saputo come impiegarle.
Fatto! Ne ho prese un po’ e subito ho pensato ad una marmellata che adoro!

Vi regalo un pensiero e vi auguro uno splendido WE di agosto! 🙂

Ho
imparato… Che non importa quanto la vita richieda che tu sia serio…
Ognuno ha bisogno di un amico con cui divertirsi.
Ho
imparato… Che talvolta tutto ciò di cui uno ha bisogno è una mano da tenere
ed un cuore da capire.
Ho
imparato… Che dovremmo essere contenti per il fatto che Dio non ci dà tutto
quel che gli chiediamo.
Ho
imparato… Che i soldi non possono acquistare la classe.
Ho
imparato… Che sono i piccoli avvenimenti giornalieri a fare la vita così
spettacolare.

(P. Coehlo)

Marmellata di pere, cannella e zenzero

Pere coscia kg 1,5
zucchero di canna g.200
un cucchiaino scarso di cannella e zenzero in polvere
1/2 limone piccolo BIO
Sbucciare e eliminare lo scarto dalle pere, tagliarle a pezzetti.
Metterle in un tegame capiente con le spezie ed il limone, cuocere a fuoco dolce e portare a bollore.
Spegnere e lasciare raffreddare.
Quindi  frullare con il frullatore ad immersione, aggiungere lo zucchero (a me non piace la marmellata troppo dolce e le pere già sono piuttosto dolci naturalmente!), mescolare bene  e spesso fino a che non si raggiunge la giusta densità.
Mettere nei vasetti sterilizzati quando è bollente, chiudere bene, capovolgerli e farli raffreddare.
Con questa dose me ne sono venuti due bei vasetti più un po’ da mangiare subitissimo 😛 

DOLCI

TORTA DI GRANO SARACENO E LAMPONI

Eccomi qua!……….un nuovo post da condividere al volo.
Adoro i frutti di bosco di ogni tipo. I lamponi stanno sicuramente sul podio, in assoluto i miei preferiti ,da sempre.
Da bambina, quando le mie vacanze erano ogni estate in montagna  (Appennino Tosco-Emiliano) io e i miei amichetti andavamo, a dispetto delle raccomandazioni a noi fatte dalle mamme,  a giro per i boschi …(in sentieri anche un po’ pericolosi oltretutto) a “raccattare” fragoline di bosco, more di rovo (e le braccia e le gambe perennemente facevano la spia! A volte sono rientrata a casa graffiata come avvessi fatto la guerra con 10 gatti :-D)e …..chi trovava i lamponi era sempre il più fortunato!
E prima di lamponi se ne trovavano in quantità, adesso purtroppo è più difficile trovarne.
Adesso sono due anni che faccio parte di  un gruppetto di “amanti della cucina e degli ingredienti a km 0” e così abbiamo contattato il -mitico- sig. Narciso che coltiva lamponi sulla montagna pistoiese e che ce ne procura in quantità e ottimi….meravigliosamente buoni.
Così nel momento dello “smercio” si attacca con i commenti “quanti kg ne hai presi? Che ci fai?” e via con sperimentazioni varie oltre alla classica e buonissima marmellata!
Uno degli esperimenti più azzeccati di questa mandata è sicuramente questa torta, un connubio di sapori assolutamente ben bilanciati,  ottima come colazione e perfetta da accompagnare con un buon tea.
  
Torta di grano saraceno e lamponi

burro 50 gr. 
panna fresca 150 ml
robiola  fresca 200 gr
scorza grattugiata di limone (BIO)
2 uova grandi
zucchero di canna gr. 180
farina di mandorle gr. 60
farina di grano saraceno gr. 200
bicarbonato 1 cucchiaino 
lamponi interi gr. 150
Sciogliere il burro, incorporare la scorza di limone e la panna e robiola…lavorare bene.
Incorporare le uova, uno per volta, quindi lo zucchero e aggiungere le farine, il bicarbonato e mescolare bene.
Infine incorporare, mescolando delicatamente, i lamponi.
Versare tutto in uno stampo (22cm)  imburrato ed infarinato e spolverare con zucchero di canna.
Infornare a forno caldo a 180° per 40 min.
Il dolce non avrà una consistenza perfettamente asciutta, ma risulterà piuttosto fondente.