DOLCI

Torta co’ becchi di semolino

Che ne dite di iniziare con una fetta di questa deliziosa torta co’ becchi tipica lucchese? Preparatela e ve ne innamorerete al primo assaggio, è una torta di quelle golose che sanno di famiglia, di sapori genuini!

Apprezzo moltissimo quando mi viene “regalata” una ricetta di famiglia, in cucina la condivisione è senza dubbio un valore aggiunto e il tramandare è parte essenziale dell’arte culinaria. Inoltre ho sempre sostenuto quanto certe preparazioni raccontino bene chi siamo, credo che ci descrivano in qualche modo, tramite un piatto preferito o una ricetta capita che mi trovi a comprendere i tratti caratteriali di una persona…succede pure a voi oppure è solo una mia deformazione? …per esempio tendo sempre a diffidare da chi non ha amore per il cibo, solitamente trattasi di persone aride e poco generose. Non mi piace neppure chi non riesce a mangiare con le mani, chi ha sempre paura di sporcarsi, chi non è capace di dividere una pietanza con gli altri…a volte osservare come mangia e cosa mangia una persona mi aiuta a comprendere chi ho davanti e difficilmente mi sbaglio! ;-D

Dunque, tornando a questa deliziosa torta. Questa è il cavallo di battaglia di Giorgio, figlio primogenito della mia attuale dirigente Chiara Pierotti, il quale è stato così carino da volermi donare questa sua ricetta per farmi provare questo dolce semplice e goloso che tanto rallegra le loro papille e le loro colazioni! Ne sono stata onorata ed appena ho potuto non ho esitato a prepararla, devo dire che è stata recensita più che positivamente anche dai miei ragazzi e quindi è stato un po’ come condividere una deliziosa colazione fra famiglie 😉 Quindi grazie ad entrambi per avermi donato questa buona ricetta!

Torta co’ becchi di semolino

(dosi per una tortiera da 24 cm)

per la frolla:

300 g di farina tipo 1

150 g di zucchero di canna (*)

75 g di burro

2 uova

1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio (*)

 

per la crema di semolino:

1 l di latte intero

180 g di zucchero di canna (*)

100 g di semolino

2 tuorli

1 limone (scorza)

1 bicchierino di rum bianco ( o sambuca)

 

(*) mie variazioni alla ricetta originale

 

Preparazione:

Iniziate preparando la frolla, impastate bene a mano tutti gli ingredienti e formate una palla  omogenea che poi farete riposare in frigo almeno una mezz’ora.

Preparate la crema. Scaldate il latte fino al bollore quindi aggiungete a pioggia il semolino,lo zucchero e qualche scorza di limone; mescolate bene con un mestolo di legno affinché non si formino grumi, cuocete a fuoco dolce per una decina di minuti. A questo punto togliete dal fuoco e immergete la pentola in acqua fredda per raffreddare la crema, aggiungete i tuorli precedentemente sbattuti ed il rum.

Riprendete la frolla dal frigo, spianatela con il mattarello dello spessore di 4 mm circa, ritagliate un cerchio di un paio di cm superiore al diametro della tortiera, mettete da parte lo scarto di pasta frolla che vi servirà per fare le strisce ed i becchi.

Mettete la base in una teglia imburrata ed infarinata. Riempite la base con la crema, bagnate il bordo della torta, apponete le strisce e decorate con i becchi lungo tutta la circonferenza premendo un po’ per farli aderire (come vedete in foto).

Cuocete in forno caldo a 170° ventilato per circa 30 minuti.

 

 

 

ANTIPASTI/ SECONDI PIATTI

Bruschette salate con uva fragola

Eccoci a settembre, arrivato di getto con dei bei temporali e tutta l’intenzione di far immergere nell’aria autunnale con le giornate ormai accorciate. Ed ecco che si riparte con impegni e nuove sfide che son lì che mi fissano all’angolo con sguardo minaccioso, ok, sono pronta. O almeno me lo auguro ;-D

Questa ricetta è super! Sarà che a me piace un sacco l’uva fragola…la conoscete? Quando ero bambina me la regalava ogni anno la mia vicina di casa, era dolcissima ed a me venivano subito gli occhi a cuoricino! Questa volta l’ho utilizzata facendo delle bruschette che si sono rivelate un ottimo connubio di sapori…farete un figurone anche se avrete ospiti a cena, garantisco! 

A tal proposito pochi giorni fa al supermercato ho assistito ad una conversazione dove una signora si  lodava del non volere gente a casa sua e di non invitare parenti o amici nemmeno il giorno di Natale, poiché le persone sporcano e lei è gelosa della sua casa ma NON PER CATTIVERIA, per carità. Ecco, il mio misero parere è che se non avete il dono della convivialità, non sapete condividere con il prossimo e state in pace con voi stessi, va pure bene, il mondo è bello perché  è vario.
Ma non siete delle belle persone, siete aride, nessuna lode a voi. La vita è solo un passaggio, è una camminata, chi non sa aggregarsi, condividere la propria “roba” e stringersi agli altri credo che abbia compreso poco il valore di questa avventura che gli è stata regalata.

Tornando alla ricetta è semplicissima, pochi step e gusto assicurato! 😉

 

Bruschette salate con uva fragola

pane ( baguette con miglio)

mozzarella di bufala

senape antica

uva fragola

rosmarino

olio extravergine di oliva

pepe nero 

 

Tagliate il pane a fette spesse circa un cm ed abbrustolitelo un minuto. 

In una piccola padella scaldate leggermente l’olio con il rosmarino.

Tagliate a fettine la mozzarella di bufala e fatela sgocciolare bene, quindi disponete su ogni fetta di pane una fettina di mozzarella. Distribuite sopra un cucchiaino di senape all’antica. Disponete le fette sulla leccarda del forno ricoperta di carta da forno e mettetele in forno caldo a 170° per 5 minuti.

Togliete quindi dal forno e condite le bruschette con l’olio al rosmarino e gli acini di uva fragola, terminate con una spolverata di pepe nero macinato fresco e guarnite con del rosmarino. 

 

DOLCI

Brigadeiro al cioccolato

Li conoscete i brigadeiro al cioccolato? Trattasi di tartufini semplicissimi e golosi, tipici brasiliani, preparati con latte condensato e cioccolato. Ideali da preparare se si ha poco tempo e se non si presta particolare attenzione all’ indice calorico! Piaceranno a tutti, grandi e piccini…scegliete di volervi bene senza sensi di colpa, conviene sempre!

Volersi bene, ascoltarsi, è fondamentale. Eppure tanto è scontato tanto tendiamo a dimenticarcelo, io per prima. Tante volte mi sono trovata a soffocare la vocina interna per compiacere o non ferire gli altri, oppure per intraprendere scelte apparentemente più opportune. In questi giorni ho voluto e dovuto fare una scelta importante per il mio percorso…e sono stata molto combattuta fra ragione e sentimento, opportunità e cuore. Devo dire che in famiglia mi hanno lasciato libera di riflettere, non mi hanno ostacolato né fornito consigli non richiesti, anzi, mi hanno lasciato sola con le mie rotelle in movimento senza disturbare, senza interagire con me, immersa nei miei pensieri. Beh, non so dire se ho sempre seguito il cuore ma di sicuro ho sempre portato il cuore e la passione all’interno di ogni mio percorso di vita, sarà così anche questa volta! Mi devo un grande in bocca al lupo e devo una linguaccia a tutti coloro (non molti per mia fortuna, ma sempre troppi!) che tentano di  avvolgermi  con la loro energia negativa; putroppo sono presenti nella vita di tutti vero? Quei soggetti fatti di sorrisi buoni di circostanza  ma che sorridono realmente solo delle sconfitte altrui, che vita amara la loro! Forse un dolcetto come uno di questi potrebbe aiutare, che ne dite?

Brigadeiro al cioccolato

Ingredienti

(per circa 3o tartufini)

  • 375 gr di latte condensato
  • 100 gr di cioccolato fondente
  • 1 cucchiaio di cacao amaro in polvere
  • 10 g di burro

Per decorare

  • graniglia di zucchero colorata, granella di nocciole, cocco rapé

Procedimento

  1. In una padella antiaderente e leggermente imburrata aggiungere il latte condensato, la noce di burro, ed il cioccolato fondente tagliato a pezzi ed il cacao.
  2. Fate fondere dolcemente tutti gli ingredienti, mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno per amalgamare bene il tutto.
  3. Continuare la cottura a fuoco dolce fino a quando la crema non si addenserà completamente. Il composto sarà pronto quando si staccherà dal fondo  e dai bordi della padella. 
  4. Fate raffreddare, e poi mettete a riposare il composto in frigorifero per almeno due, tre ore.
  5. Trascorso il tempo necessario, prendete il composto dal frigorifero, formate con le mani leggermente imburrate delle palline.
  6. Fate rotololare ciascuna pallina nelle decorazioni che avete scelto.
  7. Conservate i vostri brigadeiro in frigorifero, avendo l’accortezza di toglierli dal frigo almeno 15 minuti prima di gustarli

 

DOLCI

Le Genovesi (paste di frolla ripiene di crema di Maria Grammatico)

La ricetta delle fantastiche Genovesi  di Maria Grammatico non potevo sottrarmi da scriverla. Nell’ estate del 2015 io e la mia famiglia abbiamo fatto un viaggio stupendo in una delle più belle regioni d’Italia che davvero mi ha catturato il cuore: la Sicilia.

Abbiamo girovagato on the road da Selinunte a Palermo, abbiamo respirato a pieni polmoni la “sicilianità”, ci siamo goduti un mare cristallino stupendo, panorami mozzafiato e abbiamo goduto dell’impareggiabile offerta culinaria che offre questa regione superlativa.

Ho dei ricordi meravigliosi di quei giorni perfetti, fatti di mare, rovine, paesini da favola, profumi e colori intensi di quelle terre accoglienti seppur selvagge, in una parola: magiche! Abbiamo visitato i templi spettacolari di Selinunte e Segesta, dove il tempo sembrava fermo. Abbiamo nuotato nelle splendide acque di San Vito Lo Capo, siamo stati un giorno in barca alla riserva dello Zingaro, abbiamo visitato le belle città di Trapani e Marsala, mi sono commossa al tramonto per la bellezza delle saline, per il fascino inatteso dell’antica città fenicia di  Mozia sita sull’ isola di San Pantaleo. Siamo passati da Capaci ed anche lì ho avuto un nodo in gola ed infine abbiamo vissuto la strepitosa Palermo, una città di cui mi sono perdutamente innamorata.

(Segesta)

(mare San Vito Lo Capo)

(Palermo)

(Saline di Marsala)

E quindi? Le  famose “Genovesi”??? Uno dei luoghi visitati in questo viaggio  che rimarrà sempre indelebile nella mia memoria è senza ombra di dubbio Erice. Un borgo di origine fenicia e greca che sorge sulla vetta dell’omonimo monte con una vista mozzafiato su Trapani e sulle saline, oltre che le Egadi. Vale davvero la pena raggiungerla con la funivia per ammirare il paesaggio sottostante che nelle giornate soleggiate offre il meglio di sé.
Erice è un piccolo gioello fuori dal tempo e dal caos, un luogo che non può non essere amato.

(panorama Erice)

Arrivati ad Erice per me era imprescindibile  andare  a visitare l’antica pasticceria di  Maria Grammatico la pasticcera  famosa in tutta la Sicilia. Siamo entrati e subito sono stata rapita dall’ambiente curatissimo, d’altri tempi, con un profumo inebriante di frolla fresca, crema e pasta di mandorle. Ho subito acquistato il suo libro (scritto da Mary Taylor Simeti, Mandorle amare – Palermo 2004), in cui racconta la sua vita e ci sono le sue ricette,  quindi ci siamo accomodati fuori ed abbiamo gustato le famose genovesi. Prima di andar via ho chiesto della signora Grammatico,  era sul retro a lavorare nel suo laboratorio, Maria è venuta gentilmente a conoscermi, mi ha abbracciata calorosamente, ha insistito per restituirmi i soldi del libro che lei teneva a regalarmi, mi ha fatto gli auguri il mio blog e mi ha detto che sentiva in me l’amore per la pasticceria … quella signora autentica, dagli occhi profondi e genuini mi ha commosso davvero, il suo abbraccio mi scalda ancora! Sono i piccoli gesti che fanno grandi le persone <3.

Le Genovesi (paste di frolla ripiene di crema di Maria Grammatico)

Ingredienti

per la frolla:
(per circa 14 genovesi – ricetta riadattata da me)

250g di farina  tipo 1
100g di zucchero di canna
100g di burro
2 tuorli
3 o 4 cucchiai circa  di acqua fredda

per la crema:
1 tuorlo
75g di zucchero
250g di latte
20g di amido di mais (Maizena)
scorza grattugiata di mezzo limone

zucchero a velo

 

Preparazione:

Lavorate bene con la punta delle dita la  farina,  il burro e lo zucchero fino ad ottenere un composto sabbioso. Unite quindi i tuorli ed infine aggiungete un po’ alla volta l’acqua fredda. L’’impasto dovrà presentarsi liscio e omogeneo. Lavorate la frolla velocemente per non scaldarla, formate una palla, copritela con la pellicola, riponete in frigo per almeno 30 minuti.

Nel frattempo preparate la crema. In mezzo bicchiere di latte versate la maizena e scioglietela bene. Versate tutto in una casseruola aggiungendo il restante latte e scaldate su fuoco basso senza portar a bollore. Spegnete quindi il fuoco, montate il tuorlo con lo zucchero, unite al latte e riportate su fuoco medio mescolando continuamente con una frusta fino ad ottenere la crema. Prima di ultimare la cottura aggiungete la scorza di limone, quindi fate raffreddare completamente coperta da pellicola alimentare.

A questo punto procedete alla formatura: togliete la pasta frolla dal frigo. Staccatene un pezzo di circa 6cm di diametro, lavoratelo brevemente per ammorbidirlo, stendetelo su un piano leggermente infarinato e con il mattarello formate una sorta di ovale. Su un lato dell’ovale, posizionate un cucchiaio di crema, poi ripiegate l’altro lembo di pasta sopra , premete attorno alla crema, proprio come si fa per i ravioli e ritagliate con un coppapasta rotondo smerlettato.

Disponete le genovesi su una teglia coperta di carta forno ed infornatele a forno caldo a 210° per 10 minuti circa. La pasta dovrà essere solo leggermente dorata ai bordi. Una volta sfornate e leggermente intiepidite cospargetele di abbondante zucchero a velo.

DOLCI

Cheesecake allo yogurt e frutti di bosco (senza cottura!)

Questa è la torta perfetta per queste temperature torride, una cheesecake allo yogurt e frutti di bosco  senza cottura in forno sarà il vostro dessert preferito! Ne sono assolutamente certa ;-), potrebbe essere anche una fantastica torta di compleanno all’ occorrenza ed è pure di facile esecuzione, vi ho invogliato?

In questi giorni le mie rotelle sono in fermento continuo… altro che ferie! Spesso però più si pensa e più le soluzioni appaiono lontane e confuse, capita anche a voi? Fra le (poche) qualità che ritengo di avere una è senza dubbio la “determinazione” quasi illegale. Una volta che davvero mi prefiggo un obiettivo non mollo finché non l’ho raggiunto. Non tollero le cose a metà, anche un libro che non mi appassiona non riesco a non finirlo, devo arrivare sempre alla meta altrimenti non mi sento appagata. Non so bene se questo è frutto di come sono ferrea e severa con me  stessa o semplicemente per diffidenza, perché credo che le cose possano cambiare in ogni momento e fino alla fine! Chissà… siamo tutti così talmente complicati! Comunque a volte occorre -per sopravvivenza- mandare in vacanza il cervello. Concedersi un default. Concedersi di non pensare, anche guardandosi i piedi e ascoltando il proprio respiro, senza pensare a nient’ altro! Per me è un compito difficilissimo, davvero. Eppure questa sarebbe la mia vera vacanza di quest’ anno…questa la più lussuosa. 

Intanto mi concedo di perdermi nel piacere di una fetta di questa meraviglia, sia mai mi scordi momentaneamente di tutto e mi immerga in uno stato paradisiaco assoluto! … eccovi la ricetta e BUON AGOSTO !!! 😉

Cheesecake allo yogurt e frutti di bosco (senza cottura!)

(per un anello da 18 cm)

per la base:

200 g di biscotti secchi integrali

100 g  di burro 

1 cucchiaino di rum (facoltativo)

per la crema di yogurt:

250 g di yogurt bianco naturale

125 g di yogurt alla vaniglia

250 g di panna fresca

100 ml di latte

50 g di zucchero a velo

1 cucchiaio di agar agar 

per decorare:

2 cucchiai di marmellata di more di rovo 

frutti di bosco misti

granella di nocciole

qualche fogliolina di menta e maggiorana

 

Preparazione:

Iniziate mettendo sul fondo di un piatto pari da portata un foglio di carta da forno, appoggiate sopra un anello di acciaio di 18 cm di diametro.  Sciogliete quindi  il burro al microonde oppure in un pentolino e fatelo intiepidire, tenendolo da parte. Intanto versate nel mixer i biscotti secchi  e tritateli bene. Togliete lo yogurt, il latte e la panna dal frigorifero.

Trasferite i biscotti sminuzzati in una ciotola, aggiungete  il burro fuso intiepidito e mescolate con una spatola per ottenere un composto pastoso, a questo punto  trasferitelo all’ interno del cerchio di acciaio,  pressatelo bene sul fondo con il dorso di un cucchiaio per realizzare la base. Fate attenzione che aderisca bene all’ anello di acciaio. Ponete quindi  la base in frigorifero e lasciatela rassodare (per almeno 30 minuti)

In un pentolino mettete sia il latte che la panna, aggiungete l’ agar agar e lo zucchero. Mescolate con la frusta e portate a bollore. Dovrà bollire per un paio di minuti dolcemente, quindi versate tutto in una ciotola di acciaio e lasciate intiepidire una mezz’ora.

Trascorso questo tempo aggiungete lo yogurt mescolando bene. Togliete la base dal frigo che apparirà ben compatta. Versate sopra dolcemente il composto di panna e yogurt. Riponete nuovamente in frigorifero per almeno 6 ore. 

A questo punto togliete dolcemente l’anello e guarnite a piacere con marmellata, frutti di bosco e granella di nocciole, potete usare per abbellire anche foglioline di menta e maggiorana. 

Si conserva in frigorifero per 3 giorni (se ci arriva! 😉 ).

TRAVEL

di relax e di verde… a Ponte di Legno!

Non conoscevo affatto Ponte di Legno, non conoscevo le bellissime montagne della provincia bresciana,  questa località situata all’estremità settentrionale della Valle Camonica a 1258 metri di altezza,  è da oltre un secolo una rinomata e ridente meta turistica alpina.

Ho soggiornato qualche giorno con la mia famiglia in questa bellissima località presso  una carissima amica e compagna di viaggio, la deliziosa blogger Vaty , ammetto che la compagnia è stata perfetta per apprezzare al meglio questo angolo delle nostre montagne,  infatti ogni volta che trascorriamo tempo insieme posso davvero archiviarlo come tempo di qualità, di condivisione, di sorrisi, di chiacchiere sincere e di affetto… ed è proprio in vacanza che si vede la vera sintonia, no? <3

Tornando a Ponte di Legno, ho scoperto questo luogo che mi ha rapito, vale la pena recarsi qui anche soltanto per godere degli splendidi panorami: dal paese si può infatti ammirare per intero il gruppo del Castellaccio, costituito dall’omonimo monte, che, con le giornate soleggiate, offre un vero spettacolo. 

A Ponte di Legno la vacanza estiva è all’ insegna del pieno relax, del verde rigoglioso, del tempo lento e delle attività all’aria aperta! si possono effettuare escursioni, arrampicate, semplici passeggiate o percorsi fotografici, oppure ancora percorrere i numerosi sentieri in bicicletta. Il tutto circondati da un meraviglioso paesaggio tra montagne, boschi, prati e laghi. Noi ci siamo immersi nella bellezza del verdissimo e suggestivo lago di Valbione salendo in seggiovia e dell’attrezzatissimo  parco di Sozzine 

Questa località inoltre è ideale anche per gli amanti della mountain bike; uno dei percorsi più frequentati è la pista ciclabile dell’Alta Val Camonica che collega Ponte di Legno a Vezza d’Oglio, snodandosi lungo il fiume Oglio per 12km e passando per idilliaci boschi e paesini. La pista ha dislivello totale è di poco inferiore ai 300 metri, grazie a queste caratteristiche è accessibile alle famiglie, ed è un’ottima occasione per passare una bellissima giornata all’aperto con la famiglia.


(Sozzine park)

Se amate le vette più alte non si può non menzionare il Passo del Tonale! Nelle immediate vicinanze del paese infatti inizia la ripida salita che porta in provincia di Trento, il cui culmine è proprio il famoso Passo del Tonale, ora più che mai al centro del turismo montano di queste zone, sia estivo che invernale. 
Sia da Ponte di Legno che Passo del Tonale sono il punto di partenza per gran parte delle escursioni adatte  a tutti,  dalle famiglie con bambini alle più impegnative sulle vette del Parco Naturale Adamello-Brenta, l’offerta escursionistica è molto ampia e difficilmente si rimane delusi dai punti panoramici offerti da queste belle montagne.

Dopo una giornata a spasso per le montagne intorno al paese, un buon aperitivo è davvero un’appuntamento irrinunciabile e quale miglior location se non la stupenda piazza del centro storico?  Qui troverete diversi locali dove trascorrere il tempo con il piacevole rumore del fiume che passa giusto sotto la piazza !

Da non sottovalutare, infine, le delizie offerte dalla gastronomia locale: la polenta con i funghi, la piccata di vitello al profumo di timo, i “calsù” al burro fuso, una tipica pasta ripiena di  delizia. E per gli amanti dei dolci? L’ immancabile strudel di mele ed il dolce tipico camuno per eccellenza è la spongada, un dolce da forno a forma di zuccotto fatto con farina, burro, zucchero, lievito di birra, uova e latte… semplice e buonissimo per la colazione! (grazie a Vaty per questo scatto!)

Che ne dite? Vi ho convinto a trascorrere qualche giorno immersi in queste splendide montagne? Una vacanza che sento di consigliare davvero a tutti, rigenerante e che saprà accontentare proprio tutti, inoltre ci sono ottimi alberghi (molti dei quali con la SPA), ristoranti e servizi ottimi. Non vi resta che provare … 😉

BUONE VACANZE! 

PRIMI PIATTI

Ravioli di farro con verdure e formaggio filante

ravioli-di-farro-con-verdure

Ebbene sì, il caldo ci avvolge, è arrivato. Essendo luglio non avrebbe potuto essere più in tempo, no? Ma mica vorrete rinunciare ad un buon primo piatto? Questi ravioli con farina di farro e ripieno di verdure di stagione sono strepitosi, fidatevi! Inoltre il tocco perfetto  è il formaggio filante delle fettine di formaggio  Bergader! Già ve ne avevo parlato nell’ altra ricetta vero? Ci ho preso gusto! Stavolta ho usato le loro fettine saporite…cremose e gustose hanno davvero rapito le mie papille!

E voi conoscete questa azienda? Offre una gamma di  ottimi formaggi bavaresi e vanta una produzione da oltre 100 anni, tutti i loro prodotti  (eccezione: Bergader Edelpilz) non contengono lattosio: il contenuto di lattosio è meno di 0,1%, e sono pure senza glutine! Sono davvero lieta di collaborare con #BergaderItalia  e di poter proporre un’altra ricetta con le ottime fettine #BergaderAlmkase , ammetto che davvero mi hanno conquistata!

Cucinare è sempre il miglior modo di dimostrare calore, ed il calore, quello del cuore, è opportuno anche con le temperature più torride, no? <3

Ravioli di farro con verdure e formaggio filante

(per circa 40 ravioli)

  • 150 g di farina di farro bio
  • 110 g di farina tipo 1
  • 120 g di semola di grano duro (+ quella per la spianatoia)
  • 1 uovo grande
  • 5 cucchiai di acqua tiepida
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • 1/2 cucchiaino di noce moscata
  • per la farcia:
  • 2 zucchine piccole
  • 1/2 scalogno
  • 250 g di ricotta di mucca 
  • 2 cucchiai di fagioli borlotti cotti
  • 1/2 cucchiaino di paprika
  • sale
  • olio extravergine di oliva q.b.
  • per il condimento:
  • 3 fettine di formaggio  (io le saporite BergaderAlmkase)
  • 2 pomodori san marzano
  • olio extravergine di oliva q.b
  • pepe nero macinato fresco

 

Procedimento

Preparate la sfoglia: setacciate le farine e aggiungete la noce moscata, disponetele a fontana sulla spianatoia, fate un buco al centro ed inserite l’ uovo, l’acqua tiepida e l’olio. Iniziate ad impastare con una forchetta rompendo l’ uovo, quindi proseguite impastando con le mani fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo (se necessario aggiungete poca acqua tiepida); a questo punto formate una palla, avvolgetela con pellicola trasparente e lasciatela riposare in frigo per circa 30 minuti.

Adesso dedicatevi al ripieno. Sgocciolate bene la ricotta. Tagliate le zucchine e lo scalogno a cubetti piccoli , fateli ammorbidire in padella con  poco olio, bagnando di tanto in tanto  a fuoco basso per un quarto d’ora; quindi frullateli con i fagioli e la paprika aggiungendo poco olio, sale, pepe. Aggiungete adesso la ricotta e amalgamate bene.

Trascorso il tempo di riposo riprendete la pasta, stendetela sottile (a mano o con la nonna papera)  e dividetela in due parti. Sulla prima sfoglia, mettete centralmente delle palline di ripieno ben distanziate l’una dall’altra; adagiatevi sopra la seconda sfoglia ed esercitate una lieve pressione con le dita sulla pasta intorno alle palline di ripieno, quindi  ritagliate i ravioli con una rotella (o un coppapasta), quindi  sigillate molto bene i bordi con i rebbi di una forchetta e riponeteli su una tovaglia pulita spolverata di farina. Ripetete l’operazione fino ad esaurimento della pasta, rimpastando gli scampoli con le mani leggermente  inumidite ed infarinando sempre la pasta affinché non appiccichi.

Portate a bollore l’acqua in una pentola capiente, salate  e cuocete i ravioli per circa 5 minuti (dovranno salire bene a galla).

Nel frattempo tagliate a listarelle sottili le fettine di formaggio e i pomodori.

Quindi scolateli e metteteli in un ampia padella con le strisce di fattine di formaggio, le strisce di pomodoro fresco ed un giro di olio extravergine di oliva buono, infine servite con del basilico fresco ed una spolverata di pepe macinato.

ANTIPASTI/ SECONDI PIATTI

Torrette di melanzane con pinoli toscani e fettine affumicate

melanzane-con-pinoli-toscani-e-fettine-affumicate

“Cucinare è un atto politico!” l’ho sempre sostenuto. Le melanzane grigliate, fritte, sott’olio o al forno,  nella mia infanzia culinaria venivano fatte rigorosamente solo in agosto, periodo delle melanzane di stagione ed a me sono sempre piaciute moltissimo!!! Sono davvero una delle mie verdure preferite da sempre, saranno le mie origini paterne della punta della stivale italiano… 😉 che me le fanno amare così!

Questa ricettina, semplice ma ricca di gusto, è davvero un connubio perfetto di sapori! Ho accostato la melanzana ai miei amatissimi pinoli toscani e alle fettine Bergader! Conscete questa azienda? E’ un’azienda di ottimi formaggi bavaresi che vanta una produzione da oltre 100 anni, tutti i loro prodotti  (eccezione: Bergader Edelpilz) non contengono lattosio: il contenuto di lattosio è meno di 0,1%, e sono pure senza glutine! Sono davvero lieta di collaborare con #BergaderItalia  e di poter proporre questa ricetta con le ottime fettine #BergaderAlmkase  che davvero mi hanno conquistata!

Provate questa  ricetta, è facile e piacerà davvero a tutti, perfetta per un aperitivo, un contorno sfizioso o un secondo leggero! 😉 

Torrette di melanzane con pinoli toscani e fettine affumicate

(per 4 pp.)

2 melanzane lunghe

3 fette di formaggio affumicate Bergader

2 cucchiai di pinoli toscani 

1 costa piccola di sedano

maggiorana

olio extravergine toscano

pepe nero macinato fresco

sale

Preparazione

Iniziate tagliando in quadrati le fettine di formaggio affumicate.

Sminuzzate il sedano e conditelo con poco olio di oliva e sale.

In un padellino fate dorare i pinoli, quindi teneteli da parte.

Spuntate le melanzane e affettatele ottenendo delle fette dello spessore di 4mm circa. Far scaldare bene la piastra (meglio di ghisa) e su di essa grigliate le melanzane da entrambe i lati. Mettetele stese in un vassoio, quindi salatele e cospargetele di un filo di olio.

Assemblate quindi le vostre torrette con le melanzane ancora calde, il composto di sedano con l’ olio, le fettine di formaggio affumicate ed i pinoli, quindi chiudetele con uno stecchino da aperitivo e cospargetele di maggiorana fresca e una spolverata di pepe nero macinato fresco.

 

 

DOLCI

Rotolo senza cottura cacao e cocco

Questo è un dolce perfetto da preparare con l’ afa estiva, è un rotolo dolce senza cottura, fresco e goloso, il dessert perfetto nelle giornate estive! Piacerà a tutti davvero grandi e piccini, è pure semplice ed economico da realizzare!

In questi giorni mi sono fermata spesso a riflettere su quanto siano preziosi ed impagabili certi momenti apparentemente poveri, scontati. Buon cibo e chiacchiere con persone semplici attorno ad un tavolino, le camminate nel bosco con gli amici, la briscola delle serate estive, cantare insieme a squarciagola in auto, una birra bevuta passeggiando nella città vestita d’ estate… legami e momenti autentici, genuini. Eppure ci sono persone che sono così povere che tutto ciò che hanno è la ricchezza, quella del conto in banca, quella che non ti fa aver pensieri a strisciare la carta di credito…ma poi non ti riempie affatto la vita di attimi pieni di vita e di affetto. Spero di passare l’ insegnamento ai miei ragazzi di non correre sempre e solo dietro ai falsi diamanti, alle amicizie brillanti di locali alla moda con persone firmate ma non di marca; vorrei si salvassero dai mille commenti impersonali pieni di cuori dei social, dagli amici ganzi perchè con  millemila follower, dai mitici che hanno la barca ormeggiata nel porto più cool. Senza ipocrisia bisogna ammettere che il denaro aiuta sempre, toglie molti pensieri, ma non riempie, non basta, i momenti vanno riempiti di vita piena…e quella non si compra ma si coltiva avendo a fianco le persone piene di contenuti e sentimenti!

Dopo tutti questi miei pensieri messi per scritto derivanti dalle mie personali e deliranti riflessioni ecco che vi metto la ricetta, una ricetta che mi ero segnata della brava blogger Simona e che ho riproposto varie volte 😉

(la foto è di un po’ di tempo fa… le prime fatte con la reflex, chiedo venia 😉 )

 

Rotolo senza cottura cacao e cocco

(per 6/8 pp.)

Per la base al cioccolato:

  • 300 gr di biscotti secchi
  • 30 gr di cacao amaro in polvere
  • 30 gr di zucchero di canna
  • 30 gr di burro fuso freddo
  • 90  gr di latte parzialmente scremato (freddo)
    •  

Per la crema di ricotta e cocco:

  • 200 gr di ricotta di mucca (ben sgocciolata)
  • 70 gr di cocco grattugiato in polvere (farina di cocco)
  • 70 gr di zucchero di canna
  • 1 cucchiaino di  rum
  • un pizzico di cannella (in polvere)

Iniziate realizzando la crema di ricotta, mescolando insieme tutti gli ingredienti per la farcia. Si presenterà un composto compatto e spalmabile. Riponetelo in frigo fino all’utilizzo, sigillato con una pellicola.

Polverizzate i biscotti con l’aiuto di un mixer. Aggiungete cacao e zucchero e mescolate bene, quindi aggiungete al composto il burro fuso e il latte a poco poco. Non aggiungete tutto il latte insieme, in modo da valutare se la quantità è in meno o in più a seconda della componente grassa dei  biscotti ultizzati.

Servitevi a questo punto di un foglio piuttosto lungo di pellicola per fare il rotolo senza cottura. Adagiatevi l’impasto scuro, ricoprite la parte superiore con una pellicola e schiacciate e compattate con un matterello.

Stendete la base di cioccolato cercando di dargli la forma di un rettangolo, ad uno spessore di circa 6-7, con l’aiuto di un coltello grande definite i bordi, tagliate via gli sfridi di pasta, incollateli al centro della base e stendete di nuovo con l’aiuto del matterello, in modo che risulti una forma regolare.

Quando il rotolo è pronto, togliete via la pellicola dalla superficie e spalmatevi la crema di ricotta avendo cura di lasciare circa 1 cm dai bordi. Adesso avvolgetelo stretto, aiutandovi con la pellicola, tirandola piano affinchè non esca il ripieno.

Riponete il vostro rotolo senza cottura al cioccolato in frigo per circa 3 h. Poco prima di servirlo passatelo in freezer almeno 15 minuti.

Servitelo ben freddo, se gradite, potete accompagnare il vostro rotolo senza cottura con ciuffi di panna o del gelato al cocco.

  •  

 

DOLCI

Canelés de Bordeaux

Reduce dal recente viaggio in Francia (seppur in altri luoghi) ecco che mi è venuta voglia dei tipici dolcetti di Bordeaux: i canelés! Li conoscete? Sono davvero deliziosi! Credo che meriti accendere il forno anche in estate pur di gustarli a colazione…n’est pas? 😉

Hanno una storia non casuale: Bordeaux era un importante porto, gli ingredienti  quali zucchero, vaniglia ed il rum (ingrediente fondamentale per l’ ottima lievitazione!!!) erano  provenienti dalle Colonie…le fonti storiche dicono che gli antenati dolci dei canelés facciano capolino nel XVIII secolo preparati dalle monache del convento dell’Annunziata presso la chiesa di Sant’Eulalia, così sono nati questi meravigliosi dolcetti 🙂

Quest’estate la mia produzione seriale di biscotti e dolcetti ha conosciuto un po’ di calo, vuoi per la miriade di impegni che mi rubano tempo e vuoi per le minacce continue da parte del consorte per non scaldare troppo la casa con il forno, tuttavia non riesco proprio ad esimermi del tutto dall’ usarlo, necessito di bontà fatte in casa e poco elaborate per iniziar bene la giornata! Poi adesso che consumo la mia colazione fuori, immersa nella terrazza fiorita, ancor di più! Lo so… in certi frangenti divento sentimentale, ma come ben sapete i sentimenti sono più delicati delle uova  😉

Cannelés de Bordeaux

  1. 500 ml di latte
  2. 250 g di zucchero
  3. 2 uova intere
  4. 1 tuorlo
  5. 2 cucchiai di rum
  6. 1 baccello di vaniglia (semini)
  7. 110 g di maizena
  8. 25 g di burro

Mescolate in una ciotola le uova e lo zucchero. Poi aggiungete la maizena e mescolate nuovamente.

Scaldate il latte con il burro fuso e la vaniglia. Portate dunque ad ebollizione e mescolate bene prima di spegnere il fuoco. Aggiungente questo composto intiepidito nella ciotola contenente uova, zucchero e maizena. Quando tutto è freddo aggiungete il rum (ingrediente imprescindibile)

Riponete in frigorifero e lasciate riposare per almeno 24 ore, mescolando  nel frattempo almeno un paio di volte. Riempite lo stampo da canelés a 5 mm dal bordo e infornate a forno ben caldo.

Per la cottura: 10 minuti a 230°C + 40/45  minuti a 180°C.

Attenzione: si  gonfiano molto in cottura e durante il riposo si abbassano, se la cottura non  è perfetta si afflosciano compromettendone il risultato. Si conservano per 3/4 giorni coperti da una campana di vetro.

TRAVEL

Tre giorni in Provenza e Costa azzurra

Fra le pagine di questo blog non racconto soltanto il mio amore per il cibo ma anche quello per i viaggi. Esplorare gli angoli di questo mondo per esplorare se stessi, passione con cui ho contagiato anche i miei figli che si adattano da sempre e con entusiasmo ai miei tour de force! Certo, viaggiare secondo i miei programmi non è facile, ma alla fine aver ottimizzato ogni minuto a disposizione ripaga della fatica (e comunque è risaputo che la lavanda ha  proprietà rilassanti no?  😉 )

Da molto desideravo visitare la Provenza, in particolar modo durante la fioritura della lavanda… era nella mia personale wish list da un po’! Abbiamo scelto di partire alla scoperta di questa regione anche se avevamo pochissimi giorni a disposizione, sperando di goderla comunque appieno, e così è stato! Abbiamo visitato tantissimi luoghi e ci siamo immersi nell’aria provenzale delle sue vallate punteggiate da frutteti, sterminati campi viola di lavanda in fiore, fiumi gagliardi e sorgenti gorglianti…e qua e là rovine romane, paesini arroccati, foreste cupe e profonde, borghi medievali sparsi fra le colline, un caleidoscopio di colori e tradizioni!!!

Come ho scritto, se non si spreca tempo, in un week end lungo si riesce a vedere molto , di seguito vi indico il nostro programma di viaggio:

I giorno: siamo partiti “comodi” dalla nostra Pistoia (ok, ammettiamolo, non ci siamo svegliati all’orario prefissato 🙂 ) e dopo varie soste lungo il percorso siamo arrivati nel Parc du Verdon, abbiamo pranzato vista lago al Lac de Ste.-Croix così abbiamo potuto visitare quel borgo davvero carino insediato a bordo di  acque verdissime, ci siamo davvero rigenerati! Siamo dunque ripartiti alla volta di Valensole … ecco, un sogno!!! Ci hanno accolto i rigogliosi campi di girasoli e lavanda, esattamente quelli immortalati nelle cartoline! Siamo scesi e ci siamo immersi nel viola, nei profumi ed abbiamo fatto innumerevoli foto! (p.s. se avete timore delle api, ecco, non fa esattamente al caso vostro ;-)! ), abbiamo poi visitato il suo centro e Manosque e ci siamo diretti verso l’ elegante Aix-en-Provence dove abbiamo fatto una bella passeggiata al tramonto, la luce dorata si diffonde sui suoi palazzi color miele e si può sempre trovare refrigerio sulle sue panchine all’ombra dei platani! Infatti abbiamo cenato su una di queste mangiando buonissimi sandwich acquistati in boulangerie!

lac-ste-croix

(scorci di Ste.-Croix)


plateau-de-valensole

(champs de lavande Valensole)

(scorci di Aix-en-Provence)

II giorno: sveglia presto, colazione sontuosa con i famosi pain au chocolat e via per scoprire tanti altri angoli caratteristici! Prima tappa la piccola cittadina di Isle-sur-la-Sourge percorsa dai suoi canali con antiche ruote idrauliche in legno ormai ricoperte di muschio (e qui abbiamo trovato anche un caratteristico mercato cittadino!). Quindi ci siamo diretti a Fontaine-de-Vaucluse, ancor più affascinante a mio avviso… le sue chete acque di giada rispecchiano i suoi ombrosi platani, la bellezza di questo borgo ha ispirato pure Petrarca! 

(Isle-sur-la-Sourge)

(Fontaine-de-Vaucluse)

Quindi siamo ripartiti per pranzare in un altro tipico borgo: Gordes, il paese arroccato è davvero molto carino…  anche se molto turistico ahimè! Merita sicuramente di esser visitato anche per la sua vicinanza con uno dei luoghi più fotografati della Provenza: l’ Abbazia di Sénanque, una vera cartolina naturale!

gordes

(Gordes)

(Abbaye de Sénanque)

Abbiamo poi trascorso il resto del pomeriggio fra il caldo torrido e km macinati a piedi in un ambiente che sembra davvero desertico: Roussillon con il brillante color ocra del suo abitato e il suo Sentier des Ocres  da percorrere (attenzione NON indossate scarpe bianche o nuove, la terra ocra si attacca tremendamente!). Ultima tappa avventurosa: ci siamo diretti verso il suggestivo Colorado Provençal che abbiamo percorso quando il sole iniziava a scendere rendendolo ancor più affascinante! Un luogo che ho amato particolarmente …

(Sentier des Ocres)

(Colorado Provençal)

Infine abbiamo cenato e pernottato ad APT, dove abbiamo trovato i trattori per la festa della lavanda ed io ne ho presa un bel mazzo! Per la gioia del viaggio di ritorno in cui abbiamo fatto molte ore immersi nel suo profumo 😀

III giorno: Dopo una buona colazione siamo ripartiti per il nostro tour, considerando il nostro rientro in Italia a fine giornata siamo ripartiti direzione Verdon, ancora ci siamo emozionati attraversando da nuove strade  e nuove angolazioni le plateau de Valensole! Abbiamo quindi scelto di fare tappa a Moustiers-Ste.-Marie un paese davvero grazioso ai piedi della roccia, caratteristico e ben curato, famoso per i suoi abili artigiani di ceramiche. Qui abbiamo percorso la salita panoramica per arrivare alla chapelle de Notre Dame-de-Beauvoir e ci siamo poi fermati per il pranzo. Nel primo pomeriggio ci siamo diretti al Pont de Galetas dove si aprono le Gorges du Verdon, delle acque verdissime che ricordano i panorami mozzafiato del mare asiatico 😉 ! Dopo qualche scatto siamo ripartiti alla volta di Monaco e Montecarlo in Costa Azzurra…ma di questo vi parlerò in un post a parte! Alla fine siamo tornati a casa nostra per mezzanotte, come Cenerentola :-D!

 (Moustiers-Ste.-Marie)

(Pont de Galetas – Gorges du Verdon)

Che ne dite? Un viaggetto di pochi giorni che sembra durato un’intera settimana!!! I viaggi rigenerano sempre, anche quando improvvisati e fatti con ritmo serrato! Sono stati giorni che conserverò fra i ricordi più belli, sorrisi, allegria e coccole formato famiglia, panorami che infondono la bellezza nel cuore!

Chiedetemi se ero felice! … <3

 

 

SECONDI PIATTI

Fagiolini serpenti in umido

Luglio è arrivato e, da tradizione pistoiese, una delle ricette tipiche di questo periodo sono i fagiolini serpenti in umido. Innanzi tutto occorre dire che non sono veri e propri fagiolini, ma appartengono ad un’altra famiglia. Vengono chiamati fagiolini serpenti o fagiolini di Sant’Anna (perché il primo raccolto avviene intorno al 26 luglio, che è appunto la festa della santa), ma con il fagiolo hanno poco a che fare e possono addirittura essere lunghi fino a 1 mt!  Il patrono di Pistoia è S. Jacopo (25 luglio) ed in quel giorno è obbligatorio cucinarli! Adoro onorare le tradizioni, mi sanno di abbraccio familiare e tutti i ricordi positivi che ho della mia infanzia sono legati a tradizioni culinarie 😉

Prepararli non è affatto difficile e sono un contorno gustosissimo, l’unico difetto che a hanno è che obbligatorio  mangiare insieme a questa pietanza una bella quantità di pane!!! Adios dieta per prova costume! (no, ok, lo ammetto. Il problema non mi tange 😉 )…

Fagiolini serpenti in umido

(per 4 pp.)

  • 600 gr di fagiolini serpenti
  • 1/2  cipolla di Tropea
  • 1 spicchio di aglio
  • 4/5 pomodori maturi
  • 4 foglie grandi di basilico
  • una punta di peperoncino
  • sale q.b.
  • olio extra vergine di oliva

Lavate e pulite i fagiolini serpenti togliendo le due estremità.

Affettate finemente la cipolla di Tropea assieme alle foglie di basilico.

Tagliate i pomodori maturi a dadini piccoli

In ampio tegame mettete lo spicchio di aglio intero, il trito di cipolla e basilico, il peperoncino ed i pomodori a dadini con poco sale grosso, aggiungete due cucchiai di acqua e fate insaporire un minuto mescolando.

Aggiungete i fagiolini assieme a due bicchiere di acqua e coprite. Cuocete a fiamma bassa, mescolate di tanto in tanto per circa 40 minuti e comunque fin quando i fagiolini serpenti saranno morbidi ed amalgamati con il pomodoro. Se necessario aggiungete poca acqua calda per arrivare a cottura. 

Infine aggiustate il sale e un generoso giro di buon olio extravergine di oliva.