Non è che ci vada pazza, però una volta l’ anno li faccio e vi assicuro che mi vengono assai buoni – la prova del nove è che sono buonissimi anche i giorni successivi alla “friggitura” ! (se ci arrivano 🙂 ) – …qua a Pistoia (come un po’ in tutta la Toscana…) li chiamiamo CENCI, ma ci sono in giro vari nomi CHIACCHIERE, DONZELLE, FRAPPE ecc… e ognuno ha la sua benedetta ricetta! Le ricette della tradizione sono le più svariate e di solito tutte sono piuttosto valide, poi in questo caso la cosa essenziale è la friggitura che ne fa senza dubbio la differenza! 🙂
I miei uomini ne vanno pazzi e quindi in casa mia spariscono assai in fretta!!!
Intanto vi lascio una poesia che ci sta a puntino!:
Carnevale in filastrocca,
con la maschera sulla bocca,
con la maschera sugli occhi,
con le toppe sui ginocchi:
sono le toppe d’Arlecchino,
vestito di carta, poverino.
Pulcinella è grosso e bianco,
e Pierrot fa il saltimbanco.
Pantalon dei Bisognosi –
Colombina, – dice, – mi sposi?
Gianduia lecca un cioccolatino
e non ne dà niente a Meneghino,
mentre Gioppino col suo randello
mena botte a Stenterello.
Per fortuna il dottor Balanzone
gli fa una bella medicazione,
poi lo consola: – E’ Carnevale,
e ogni scherzo per oggi vale.
G. Rodari
2 cucchiai di vinsanto
Mescolare su una spianatoia in legno tutti gli ingredienti amalgamandoli ben bene. Lasciare riposare una mezz’ ora.
Stendere con il mattarello una sfoglia sottile, tagliare dei rettangoli con una rotella (event. incidere al centro).
Friggere in una pentolina capiente con circa 500/600 ml di olio a 170° (devono formarsi le classiche bollicine intorno all’ impasto quando si tuffano!) e friggere pochi cenci per volta girandoli affinché siano ben dorati. Mettere quindi distanziati su carta gialla assorbente e cospargere con zucchero a velo!
Buon Carnevale 🙂
14 Comments
Emanuela - Pane, burro e alici
15 Febbraio 2012 at 10:02Da me si chiamano cioffe 🙂 le tue sembrano delicatissime!
Complimenti! baci
Anonimo
15 Febbraio 2012 at 11:26s'hanno a fa' sììììììììì!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Federica
Ribes e Cannella
15 Febbraio 2012 at 15:03Da me si chiamano chiacchiere 😀 le tue son bellissime!
Elisa
16 Febbraio 2012 at 11:08Anche da me si chiamano chiacchere, ma comunque le chiami restano comunque deliziose!!!!!!!!!!
Warda
16 Febbraio 2012 at 12:14Ciao valentina,
volevo ringraziarti di essere venuta a trovarmi sul mio blog.sei stata la prima ed anche la prima che mi ha lasciato un commento.non ti dico l'emozione a vedere che per la prima volta qualcuno mi ha scritto!hai un posticino speciale nel mio cuore 🙂
trovo molto interessante il tuo blog e trovo anche molto bello che sia stato dedicato alla tua nonna.
ho già visto un po' di ricette che mi sono piacute tanto e proverò a farle per la mia famiglia.
a presto sul mio blog e sul tuo blog.baci.
Valentina
16 Febbraio 2012 at 14:34ti seguiro' volentieri 🙂
Ritroviamoci in Cucina
16 Febbraio 2012 at 12:14Chiaramente i complimenti per il mio nome sono obiettivi, vero? :o) Io adoro la Toscana, non vedo l'ora di tornarci a Settembre. Baciiiii.
Valentina
16 Febbraio 2012 at 14:35per la serie l'elogio del nome….. 🙂
Dana et Dana
16 Febbraio 2012 at 21:44A Roma si chiamano frappe, sono buonissime, vedo che sei stata proprio brava!!!! Buon carnevale Dana et Dana
Stefania Orlando
17 Febbraio 2012 at 13:11Sorrido perchè mi immagino il titolo del post con la voce di mio marito :-)))
Però invece di "ovvia" lui dice "deh!"
Valentina
17 Febbraio 2012 at 13:37deh…certo è di Livorno??? 🙂
stefy
17 Febbraio 2012 at 23:04I CENCI CHE HAI PREPARATO MI INCURIOSISCONO…..SEMBRANO VERAMENTE OTTIMI….RIESCI AD ALLUNGARMENE QUALCUNO???? BACINI E BUON WEEK END…STEFY
matematicaecucina
19 Febbraio 2012 at 6:55Da noi sono Chiacchiere! da fare ad ogni carnevale! buona domenica, Laura
sississima
19 Febbraio 2012 at 21:40che buone, impossibile resistere! Un abbraccio SILVIA