Siamo appena rientrati da un’altra nostra zingarata, quelle che tanto ci piacciono e ci consentono di immagazzinare nuove esperienze e ricordi familiari preziosi.
Siamo tornati in Marocco, un angolo di mondo che ci era entrato nel cuore e che ci ha confermato anche stavolta tutto il suo fascino. Questa volta abbiamo scelto di visitare il Marocco del nord, il nostro giro è partito da Tangeri, Tétouan, Chefchaouen, Assillah fino a tornare a Cap Spartel/ Tangeri. Complici giornate di sole e temperatura perfetta (25 gradi), sono state davvero giornate piene di km percorsi e luoghi bellissimi da osservare e da vivere.
Questa volta abbiamo viaggiato durante il Ramadan, anche questa è stata un’esperienza immersiva nella cultura islamica. Il Ramadan è il nono mese del calendario islamico e per loro un’occasione di purificazione, infatti ogni musulmano raggiunta la pubertà deve digiunare ogni giorno dall’alba al tramonto (con eccezioni per motivi di salute). È il muezzin che annuncia all’alba l’inizio del digiuno, ed è sempre lo stesso che annuncia il termine di questa condizione al calar del sole. Ovviamente per i turisti non sono previste restrizioni in tal senso, tuttavia per rispetto è consigliabile non mangiare, bere o fumare in pubblico, soprattutto se ci si trova lontano dalle blasonate zone turistiche. Diciamo che dal punto di vista turistico questo periodo può essere limitante, poiché ci sono orari ridotti nei trasporti e nelle aperture delle attrazioni e monumenti, inoltre le attività commerciali non aprono alla mattina come di consueto. Tutto riprende vita nel pomeriggio o addirittura la sera in cui le città si rivegliano, i souk riprendono i loro colori e la notte tornerà brulicante di vita che scorrerà fino ad arrivare nuovamente all’alba silenziosa. Personalmente ho amato vivere il Marocco in questo mese, ho respirato la loro vera tradizione e abbiamo potuto gustare l’iftar, il luculliano banchetto serale dopo l’interruzione del digiuno.
Siamo approdati a Tangeri dopo due ore e mezza di volo da Roma e la città ci ha accolti con un sole splendente. Situata all’incrocio tra l’Oceano Atlantico e il Mar Mediterraneo, si tratta di una città portuale affascinante che si apre sullo stretto di Gibilterra, grande polo industriale e città multietnica, urbanisticamente in grande espansione. La sua storia e la sua posizione geografica la rendono una città piena di tesori architettonici e si respira un’aria internazionale; ci sono molti locali in cui sono passati svariati intellettuali e artisti. La sua medina, ovvero il suo centro storico che ha il suo cuore in piazza del Petit Socco, famosa per i suoi caffè e ristoranti, ma soprattutto per essere stato uno dei luoghi cult della beat generation. Sempre all’interno della medina si trova il bel Museo della Legazione Americana, che regala la visione dei tempi della Tangeri internazionale, questo edificio fu donato nel 1821 dal sultano Moulay Suleyman agli Stati Uniti e merita davvero una visita. Durante il nostro soggionro abbiamo scelto di pranzare e cenare sempre in terrazze sui tetti, ammirare Tangeri dall’alto è un panorama stupendo, decadente e rassicurante che certo mi rimarrà impresso nei ricordi.
Museo della Legazione Americana
Il giorno successivo con il nostro driver conosciuto in loco, il mitico Alì (che ci ha accompagnato anche i giorni seguenti nel nostro tour), ci siamo diretti verso la famosa città blu: Chefchaouen, passando da Tétouan. Cosa poter dire di Chefchaouen se non che si è trattato di un grande amore a prima vista? Stupenda. Nascosta nelle montagne del Rif, nel nord del Marocco si nasconde questa incantevole città da visitare con tutta la dovuta lentezza e dove si possono trovare tutte le sfumature del blu. Una meta molto turistica, soprattutto dopo l’avvento di Instagram, che abbiamo avuto la fortuna di visitare in bassa stagione e durante la calma del ramadan, un luogo magico, intenso. È stato bello dormirci, dentro ad un riad con terrrazza panoramica e ammirarla sia nelle ore serali che al mattino, ci ha incantato.
Il terzo giorno siamo ripartiti alla volta di Asillah, passando lungo la costa e le Grotte di Ercole siamo arrivati a Cap Spartel per poi rientrare nella frenesia di Tangeri. Asillah è un cittadina balneare sull’Atlantico, perlopiù bianca e composta, dove si respira trnquillità e arte. Nei vicoli della sua medina, con le sue porte di accesso e bastioni, che la fanno affacciare direttamente sull’Atlantico, sembra un po’ di passeggiare all’interno di un castello a cielo aperto, è deliziosa. È siituata a 40 km da Tangeri, sulla costa oceanica, battuta dai venti forti, già si avvia verso il Mediterraneo, con il quale più avanti si unirà, fondendosi, proprio a Cap Spartel. Quest’ultimo luogo è un pittoresco promontorio, famoso per i suoi panorami mozzafiato sullo Stretto di Gibilterra specialmente se non c’è foschia. Si trova a 14 chilometri a ovest di Tangeri, l’estrema costa nord-occidentale dell’Africa, è considerato un luogo speciale per il collegamento tra il Mar Mediterraneo e l’Oceano Atlantico e offre viste meravigliose vicino al suo faro che è visitabile.
E come non parlare della buonissima cucina marocchina? Già ne avevo parlato nel post dedicato all’altro viaggio in questo Paese. I cuoi colori, i sapori intensi ma pur sempre delicati e i profumi avvolgenti ne fanno un’esperienza unica per le papille gustative. Le colazioni ricche e il profumo del caldissimo tè alla menta, i datteri così “datteri” rispetto a quelli a cui siamo abituati, una delizia…
Stavolta ho assaggiato pure la pastilla, un piatto nutriente che mischia dolce e salato, si tratta di una sfoglia di pasta werqa (più sottile di quella fillo) che racchiude solitamente un ripieno di piccione stufato, spezie, mandorle, cosparsa di zucchero e cannella. Viene spesso sostituito il piccione con il pollo, noi l’abbiamo mangiata con quest’ultima farcitura, seppur all’inizio fossimo titubanti poi ci è piaciuta molto!
Anche in questo viaggio il Marocco, con i suoi abitanti cordiali e gentili, la sua genuinità, i suoi colori accesi, i sui profumi decisi, l’olio di argan, i datteri, le palme, i gatti ovunque, le teiere argentate, il tajine, il cous cous, l’oceano ,i suoi turbanti e il suo fascino decadente e fiero, ci ha conquistato e accolto con tutta la sua bellezza. È un Paese in cui le giornate sono fatte di un tempo lento seppur pieno, infatti i marocchini dicono a noi europei “voi avete l’orologio e noi il tempo!”… <3
Di seguito qualche consiglio per un viaggio in Marocco del nord:
- per visitare il Marocco occorre il passaporto
- se volate con Ryanair: noi abbiamo volato con uno zaino a testa e optato per i posti con assegnazione libera sull’aereo, senza pagare supplementi. Fate attenzione alle misure per i bagagli piccoli da portare in cabina, specialmente in Marocco sono molto fiscali con le misure richieste.
- non vi occorrono vaccinazioni sanitarie particolari
- io ho parlato francese e talvolta inglese, tuttavia qui al nord non è così comune, lo spagnolo è invece molto diffuso anche per la vicinanza geografica.
- la moneta è il dirham marocchino, adesso il cambio è di circa 10 dirham=1 euro. Conviene cambiare i soldi in loco, meglio prelevando in banca rispetto all’aeroporto.
- i pagamenti sono perlopiù in contanti, non troverete facilmente modo di poter pagare con la carta di credito, tuttavia ci sono molti bancomat per prelevare a condizione che abbiate una carta abilitata.
- vi conviene informarvi per la tariffa telefonica del vostro gestore altrimenti chiamare servendovi del wi-fi quando lo trovate, di solito la connessione è buona. Se viaggiate soli e con auto a noleggio compratevi una sim locale, la trovate anche in aeroporto.
- prima di partire, non essendo un paese europeo, considerate sempre di stipulare una polizza sanitaria per eventuali spese nei giorni di permanenza.
- si viaggia in modo tranquillo anche con macchina a noleggio (viene però richiesto un blocco cauzionale su carta di €1.000/1.200) noi per comodità abbiamo preso accordi localmente con un driver. Le strade sono buone, ampie e ben tenute e i limiti di velocità sono rispettati. Ci sono moltissimi posti di blocco, non spaventatevi.
- se prendete un taxi contrattate sempre il prezzo prima di iniziare la corsa.
- vi sconsiglio di bere l’acqua del rubinetto, evitate se potete anche il ghiaccio nelle bevande.
- si tratta di un paese islamico moderato, abbiate comunque massimo rispetto di usi e costumi.
- specialmente per le donne è raccomandato un abbigliamento adeguato, è buon costume non viaggiare con gambe scoperte e abiti scollati o succinti.
- non è possibile entrare nelle moschee (l’unica in cui è concesso si trova a Casablanca), non provateci.
- non scattate foto alle persone senza chiedere prima il consenso.
- il Marocco è sicuro, tuttavia come ovunque occorre fare attenzione ai borseggiatori nelle zone affollate.
- attenzione alle “false” guide che cercheranno di accompagnarvi nei posti per poi chiedervi soldi, soprattutto nella medina
- nella zona di Tangeri e Chefchaouen ci sono molte coltivazioni di marijuana o hashish, la loro produzione è considerata illegale, ma le autorità marocchine hanno scelto di tollerarla. Vi chiederanno spesso in città se volete del fumo (specialmente se siete uomini giovani), basta declinare e non insisteranno, non spaventatevi.
- nella medina evitate di rispondere male se vi si affiancheranno per proporvi ristoranti, rimanete gentili, talvolta insistono ma da ricordare che per loro è fonte di guadagno.
Di seguito vi metto il link dei luoghi in cui abbiamo dormito e nei quali ci siamo trovati benissimo per rapporto qualità/costo, posizione e gentilezza dei gestori:
- Hotel Rembrant a Tangeri
- Riad La Santa a Chefchaouen
Spero di esser stata utile. Si tratta di una meta relativamente vicina da raggiungere, un Paese da visitare e da amare, da ringraziare per quanto capace di avvolgere e arricchire, che consiglio di scoprire non appena potrete!
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